
Il rivoluzionario piano didattico comprende quattro giorni di scuola - dal martedì al venerdì o dal lunedì al giovedì – e tre giorni di riposo: in alcuni istituti le lezioni cominciano dalle 07:00 del mattino e finiscono alle 15:30. Anche in Italia si sta da tempo discutendo su questa eventualità, tuttavia al riguardo vi sono alcune perplessità, come quelle indicate dal portale OrizzonteScuola.
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Settimana corta: nessun beneficio per l'apprendimento
La settimana corta incide positivamente sul rendimento degli studenti: questa è la considerazione che in genere si fa nelle scuole. La realtà dei fatti è però ben diversa: non esistono evidenze che “accorciare la settimana” porti a dei vantaggi nell’apprendimento. A sostegno di questa affermazione, OrizzonteScuola cita uno studio del “The Guardian” risalente al 2021. Lo studio includeva dati provenienti da Idaho, New Mexico, Oklahoma, Colorado, Missouri e Sud Dakota. Stando alla pubblicazione la “settimana corta” ha avuto un impatto pari a zero su fenomeni come la dispersione scolastica e i tassi di assenza. Non è stato segnalato inoltre, alcun miglioramento sull'apprendimento degli studenti, così come non sono registrate variazioni sullo stress percepito da parte degli alunni: lo stress percepito durante la settimana di quattro giorno, è identico ad una settimana su 5 giorni.
Le motivazioni sono di natura economica
Secondo l'indagine del “The Guardian”, un'altra considerazione sulla "settimana corta" – forse più reale – è legata a motivi di natura economica. Tenere le scuole chiuse fa risparmiare non solo chi gestisce gli istituti scolastici, ma anche famiglie e docenti che in questo modo spendono meno in trasporti, cibo e altri tipi di servizi. A supporto di questa tesi, il quotidiano inglese riporta un'interessante constatazione. La riduzione dei giorni di apertura delle scuole ha sempre coinciso con le crisi economiche: la crisi del 1930, quella energetica degli anni '70, quella finanziaria del 2008 e infine l'attuale crisi.Ma c'è un effettivo risparmio nella chiusura anticipata delle scuole? Secondo il “The Guardian” sì, ma con un impatto minimo: i risparmi della settimana corta non vanno oltre il 3% dei budget a disposizione delle istituzioni che gestiscono le scuole. Inoltre, le famiglie segnalano che sì, c'è un risparmio sul trasporto, ma allo stesso tempo un aumento di spesa per la gestione dei figli nei giorni che sono in casa.