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scena muta orale maturità Marche

Un’altra scena muta all’orale di Maturità 2025, questa volta nelle Marche. La protagonista della protesta, la quinta in totale finora diventata nota, è una studentessa di diciannove anni di Piobbico, in provincia di Pesaro e Urbino.

Dopo i casi in Veneto e a Firenze, anche lei ha deciso di non sostenere l'orale, spinta da quello che è il tema cruciale: il rapporto tra la libertà di espressione e il ruolo della scuola.

Lei stessa spiega: "L’orale non mi spaventava, anzi. Ma penso che la scuola debba insegnare ad avere un pensiero critico, non punire chi lo esprime. Il voto rischia di diventare un’arma per mettere a tacere gli studenti”.

Indice

  1. Un "sette in condotta" demoralizzante
  2. Una scelta sostenuta dai genitori
  3. Le critiche all'annuncio di Valditara
  4. L’appello dalla Rete degli studenti medi delle Marche

Un "sette in condotta" demoralizzante

La studentessa ha deciso di rifiutare di sostenere l’orale per il sette in condotta che ha minato la sua motivazione.

“Non lo ritengo giusto. Ho sempre dato il massimo a scuola e penso di essere stata punita per la mia attività di rappresentante. Lo ammetto, sono una persona che quando c’è da dire la propria lo fa, ma in modo educato. Quando ho espresso critiche, ho avuto la sensazione che la mia opinione non contasse. Mi sono sentita zittita da questo giudizio. E non per una nota o qualche ritardo accumulato: lo sento come un problema più grande. Quel voto mi ha molto delusa e ho perso qualunque motivazione nel sostenere l’esame”. 

Una scelta sostenuta dai genitori

Nonostante la delusione e la scelta di non sostenere l'esame orale, la giovane ha comunque conseguito la Maturità con 67/100, trovando un appoggio fondamentale nella sua famiglia.

I suoi genitori, entrambi insegnanti, l'hanno sostenuta in questa decisione. “Sono stati gli unici con cui mi sono confidata e mi sono stati vicini. I miei compagni non ne sapevano nulla e sono rimasti stupiti”. Questo supporto evidenzia l'importanza di un dialogo aperto in famiglia, soprattutto di fronte a scelte così significative che toccano il percorso formativo dei ragazzi.

Le critiche all'annuncio di Valditara

La protesta della ragazza si inserisce in un contesto più ampio di dissenso studentesco. Forte è la contestazione all'annuncio del Ministro Giuseppe Valditara di non permettere più il superamento delle prove a chi decide di boicottare gli esami:

“La proposta mi fa ribrezzo. Cosa mi state insegnando? Di non volere cittadini pensanti ma persone che abbassano la testa? Ho scelto la Scuola del Libro perché amo l’arte. La cultura ti insegna ad avere un pensiero critico, e il pensiero critico deve essere espresso liberamente”.

Una presa di posizione netta, che sottolinea il desiderio degli studenti di essere riconosciuti come individui pensanti e non solo come numeri.

L’appello dalla Rete degli studenti medi delle Marche

Sulla stessa linea della ragazza è la coordinatrice regionale della Rete degli Studenti Medi delle Marche, che ha espresso la sua opinione. Secondo lei, “non è un caso che la scelta di protestare contro un sistema valutativo profondamente anacronistico abbia scatenato l’ira del Ministro dell’Istruzione e del Merito. Dal 2022 ad oggi si è visto come il modello repressivo e punitivo di questo governo abbia intaccato in primis proprio il mondo della scuola”.

La scela della studentessa è una critica al sistema, che come afferma, cerca di “criminalizzare il dissenso della comunità studentesca” e di “imbavagliare le voci discordanti”.

La coordinatrice conclude con un appello al Ministro: "Valditara dovrebbe ascoltare le esigenze di chi rappresenta, cogliendo lo spunto per revisionare radicalmente e strutturalmente un’istituzione anacronistica e spersonalizzante come l’esame di Maturità”.

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