3' di lettura 3' di lettura
Saluti romani in classeGli studenti sono in piedi, ritti in posa marziale e con il braccio teso, il destro. Di fronte a loro c’è un prof che assiste a fianco alla cattedra, senza intervenire. E alla sua sinistra, nei pressi della lavagna bianca, un altro studente che riprende la scena dalla prospettiva del docente.

Fonte: frame video La Repubblica

È proprio questo il contenuto del video che sta circolando nelle ultime ore nelle chat di tanti studenti di Roma, come fa sapere ‘La Repubblica’, che ha diffuso il filmato.

L’episodio ha avuto luogo in un liceo romano.

Saluti fascisti in classe: il video

Sono 6 o 7 gli studenti protagonisti del video (almeno quelli visibili). Chi è in piedi sulla sedia, chi addirittura sul banco, ma tutti sono stati ripresi mentre si esibivano con il braccio destro alzato, nel gesto del cosiddetto saluto romano di stampo fascista. La coreografia, già di per sé inquietante, si tinge di una nota di gravità in più a causa della presenza, in classe, del docente. Il prof, nei pochi secondi in cui compare, non sembra stupito né tantomeno pronto all’intervento. Ha le braccia conserte mentre fa due passi apparentemente tranquillo, come se stesse assistendo a una scena qualunque, per così dire “quotidiana”. Il video, sottolinea ‘La Repubblica’, sembra quasi mettere in scena una sorta di remake del fortunato film “L’attimo fuggente” di Peter Weir, con il motto “Capitano, mio capitano” sostituito dal saluto romano. Soltanto tre o quattro alunni sono seduti al banco, quasi in segno di protesta per quanto avveniva attorno.

Un episodio grave: il preside promette provvedimenti

Il dirigente scolastico, intanto, ha dichiarato di essere venuto a conoscenza del video. E assicura “Ho immediatamente provveduto a convocare un consiglio di classe straordinario, venerdì 17 novembre, per la adozione dei provvedimenti disciplinari che il Consiglio riterrà di deliberare”.

Naturalmente, il teatrino ha attirato l’attenzione generale: il gesto, già di per sé grave, viene reso ancora più inopportuno e intollerabile dal fatto che sia avvenuto a scuola, un luogo in cui vengono formate le generazioni future. Un luogo in cui lo studio della Storia dovrebbe proprio portare a comprendere quelle che sono le zone oscure del nostro passato, così da prenderne le distanze. La presenza del prof, apparentemente indifferente, getta un’ulteriore ombra sulla questione. La sua posizione è sicuramente da chiarire.