
Insulti omofobi e razzisti, selfie con saluti romani, atti di vero e proprio bullismo nei confronti degli studenti, scatti che lo vedono mimare un atto sessuale in classe. A rendersi responsabile di tutto questo, un professore di Storia e Filosofia di un istituto romano.
L’Ufficio scolastico regionale alla fine è intervenuto sulla vicenda avviando un’indagine interna, dopo che era stata portata alla luce da ‘La Repubblica’, con tanto di foto e video a testimoniare i fatti.
Saluti romani, bullismo, razzismo: il prof di Storia e Filosofia al centro della bufera
Il racconto portato all’attenzione da ‘La Repubblica’ ha come protagonista un insegnante di Storia e Filosofia.
Le foto e i video apparsi sul quotidiano lasciano ben poco spazio all’immaginazione o alle sfumature interpretative.Come il filmato che vede il prof trattenere un alunno dentro al cestino della carta tra le risate degli astanti. E ancora un selfie con gli studenti, due dei quali a mano tesa, nel gesto del saluto romano. E poi quella foto, con il docente dietro a un ragazzo piegato sulla cattedra, a mimare un atto sessuale, come spiegato anche da una studentessa.
Una lista drammatica, che però non finisce qui. Perché ci sarebbe anche un video in cui il professore racconta quando lui da studente guardava “pornazzi” portandosi a lezione due computer. Per non parlare delle presunte frasi omofobe, come quelle spesso rivolte a un ragazzo gay: “Sei stato al Muccassassina? Quanti ne hai presi?”. Al pacchetto non mancherebbe il razzismo: “A un compagno d’origine filippina chiedeva quando sarebbe andato a pulire casa sua”, sostiene una ex studentessa, come fa sapere sempre ‘La Repubblica’.
L’indagine dell’Ufficio scolastico regionale
Tutti fatti su cui ora l’Ufficio scolastico regionale vuole fare chiarezza andando a fondo sulla vicenda. “Siamo profondamente rammaricati e preoccupati per quanto riportato, poiché comportamenti razzisti e omofobi sono inaccettabili e in netta contraddizione con i valori di inclusività”, spiega l'Ufficio in una nota. “La nostra priorità è garantire un ambiente educativo sicuro e rispettoso per tutti gli studenti”.
Da qui la decisione di far partire un’indagine interna.
Gualtieri, sindaco di Roma: “Certi comportamenti vanno sempre condannati e sanzionati, soprattutto se a compierli è un insegnante”
Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri: “Roma non può tollerare atteggiamenti discriminatori e fascisti”, scrive in una nota. “Mi aspetto che si faccia rapidamente chiarezza rispetto a quanto accaduto, perché certi comportamenti vanno sempre condannati e sanzionati, soprattutto se a compierli è un insegnante. Preoccupa l’aumento di episodi di razzismo e di omofobia, assistiamo a belle feste calcistiche che gruppi di esaltati provano a trasformare in adunate e vediamo scuole che diventano palcoscenico per gesti neofascisti”.