
Agevolazioni in vista per i genitori che vorranno far prendere ripetizioni ai propri figli senza dover investire a fondo quasi perduto un piccolo patrimonio. Potrebbero presto arrivare, infatti, delle detrazioni fiscali – pari al 19% delle somme spese - da far valere in dichiarazione dei redditi.
La norma è al centro di un emendamento al Decreto Fiscale, in discussione in questi giorni in Parlamento per l’approvazione finale, presentato dalla deputata Cinquestelle Carla Ruocco, relatrice del provvedimento. Attenzione, però, il bonus non riguarderà tutti indistintamente.
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I requisiti per accedere alle agevolazioni
Lo sgravio, infatti, se dovesse diventare legge consentirebbe di ‘scaricare’ una buona fetta dei soldi spesi in ripetizioni solo alle famiglie con figli minori di 18 anni (escludendo quindi gli universitari) e con un Isee complessivo (riferito all’intero nucleo) non superiore a 50mila euro. Inoltre, le lezioni oggetto dell’agevolazione saranno solamente quelle svolte da docenti titolari di cattedra (nelle scuole di ogni ordine e grado). Questo perché un’altra finalità del provvedimento è quella di far emergere il ‘mercato nero’, specie ad opera degli insegnanti di ruolo, che da sempre affligge il mondo delle ripetizioni private.
Per i docenti c’è già la ‘flat tax’ sulle ripetizioni
Un processo già iniziato lo scorso anno, quando nella Legge di Bilancio 2019 fu introdotta una sorta di ‘flat tax’ sulle ripetizioni, applicando un’imposta fissa del 15% sui redditi derivanti dalle lezioni a casa. Per spingere gli insegnanti a rilasciare regolare ricevuta per le prestazioni svolte, uscendo dall’anonimato ed evitando così noie con il Fisco. Secondo un’indagine del Codacons del 2017, il settore delle ripetizioni muoverebbe attorno ai 950 milioni di euro ogni anno. Peccato che il 90% di queste somme, sempre secondo le stime, non venga dichiarato. Nonostante la legge imponga di farlo.
Tutti coinvolti nella lotta al ‘mercato nero’
Ora, con l’ultima novità, si punta a coinvolgere in questa battaglia anche gli altri attori del settore: le famiglie e gli studenti. Che, allettati dal bonus, potrebbero essere invogliati a chiedere la ricevuta al docente privato di turno. Anche alla luce di queste considerazioni si spiega perché sia stata esclusa dal potenziale circolo virtuoso un’ampia platea di insegnanti: tutti quegli studenti universitari o neolaureati che arrotondano aiutando altri studenti a superare esami e interrogazioni.
Ripetizioni, oggi si fanno online
Un colpo al mercato nero proviene anche dal web. Le piattaforme online di ripetizioni e lezioni private, infatti, propongono una soluzione per insegnanti, famiglie e studenti che usufruiscono del servizio in maniera agile, conveniente e "trasparente" anche a livello fiscale, attraverso la Rete. Per questo la nuova norma può riguardare anche questo settore, rendendo ancora più economica e vantaggiosa questa soluzione al passo con i tempi.Il primo tra i servizi online di ripetizioni e lezioni private in Italia, in termini di affidabilità e competenza, è Skuola.net | Ripetizioni: la piattaforma conta ad oggi oltre 40.000 insegnanti su tutto il territorio nazionale per oltre 600 materie – scolastiche, universitarie e professionali – per studenti di scuola elementare, media, superiore, università.
Si fa tutto online, dalla ricerca al pagamento, e la lezione può essere svolta anche a domicilio.