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riforma tecnici professionali valditaraPrende lentamente forma, al momento però solo sulla carta, la riforma degli istituti tecnici e professionali. Una misura fortemente voluta dal Ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.

E proprio ieri, nel corso del suo intervento al Salone dello Studente e dell’educazione finanziaria a Roma Fiera, il numero uno di Viale Trastevere è tornato sull'argomento, fissando i punti chiave dell'imminente riforma. Potenziare le materie di base, puntando inoltre i riflettori sull'alternanza scuola-lavoro: questi i focus principali individuati dal Ministro Valditara.

Riforma tecnici e professionali, Valditara: “Soluzione valida per risolvere il mismatch"

”Bisogna cambiare il paradigma che considera gli istituti tecnico-professionali scuole di serie B rispetto ai licei” ha esordito il Ministro. Proprio per questo la riforma punta a dare più risalto a questi percorsi scolastici: ”Il governo è intervenuto con una importante riforma proprio per invertire la prospettiva e mettere in evidenza come lo sviluppo degli istituti tecnico-professionali possa ridurre il mismatch nel mondo del lavoro”. Queste le parole di Valditara come riporta OrizzonteScuola.

Per quanto riguarda la riforma, il Ministro ha affermato: ”Immaginiamo un percorso di 4 anni, in cui ci sarà un potenziamento delle materie base – italiano, matematica e inglese – e puntiamo molto sull’alternanza scuola-lavoro. Inoltre, consentiamo a manager, tecnici e dirigenti di poter insegnare all’interno delle scuole”. Il Ministro si dice convinto che la riforma possa essere una soluzione più che valida alla problematica del mismatch nel mondo del lavoro.

Cosa prevede la riforma dei tecnici e professionali

Ma in cosa consiste, nello specifico, l'impianto di questa riforma? In primis, la riduzione del percorso scolastico, portato da 5 a 4 anni, seguito da una specializzazione della durata di 2 anni da svolgere in un Its Academy. Inizialmente, la sperimentazione fino ad un massimo del 30% delle istituzioni scolastiche, basato su una ripartizione regionale. Più spazio poi all'alternanza scuola-lavoro, già dal secondo anno di studi: con un minimo di 400 ore totali.

Il progetto coinvolge anche i docenti: questi potranno essere anche professionisti provenienti dal mondo produttivo e professionale per potenziare l’insegnamento, come più volte evidenziato dal Ministro Valditara. Ma, senza dubbio, la novità più significativa è l’introduzione del “campus”, una comunità composta da scuole, centri di formazione professionale e Its Academy. L'obiettivo è quello di offrire percorsi d'istruzione personalizzati e più flessibili, su misura per ogni studente. Ma per vedere in atto tutte queste misure occorrerà aspettare fino al 2024-2025, anno scolastico in cui la riforma entrerà in azione.

Data pubblicazione 18 Ottobre 2023, Ore 10:40 Data aggiornamento 18 Ottobre 2023, Ore 10:44
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