Cristina Montini
di Cristina Montini
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Uno studente è entrato in una scuola con il suo scooter e ha iniziato a correre per i corridoi. Si è trattato di una protesta insolita per una punizione inflittagli dal prof, perché era arrivato in ritardo alla lezione di laboratorio della prima ora

Arriva in ritardo a scuola e viene punito a rimanere in corridoio fino all’ora successiva. Lo studente si arrabbia, esce a prendere il suo scooter e sfreccia per i corridoi all’interno dell’istituto. È l’insolita protesta per una punizione non gradita. Hai mai fatto qualcosa di veramente strano per ribellarti al provvedimento di un insegnante?

UN'INSOLITA PROTESTA - L’episodio che ha dell’incredibile è accaduto qualche giorno fa presso l’istituto professionale “Giorgi” di Treviso, ma con il passare dei giorni sta assumendo sempre di più i connotati di una leggenda metropolitana, o meglio, l’episodio è accaduto davvero, ma molte sono le cose non chiare.

LA PUNIZIONE DELLA MATTONELLA - Lo studente in questione si è presentato tardi in laboratorio alla lezione della prima ora. L’insegnante, per punizione, ha deciso di non farlo entrare subito, ma avrebbe dovuto attendere la seconda ora. E qui subito un primo punto non chiaro. Secondo i compagni di scuola del ragazzo, il prof lo avrebbe costretto a rimanere fuori dal laboratorio, ma fermo immobile su una sola mattonella. E come conseguenza il ragazzo avrebbe poi avuto una reazione alquanto esagerata.

LA VERSIONE DEI PROF - Negano il particolare della mattonella, invece, i colleghi dell’insegnante e qualcuno dichiara: “Tutti noi abbiamo visto che in corridoio era assolutamente libero di muoversi come voleva, tanto che in quei minuti è pure andato a prendersi un caffè alle macchinette e a fumarsi una sigaretta all'aria aperta”. Solo che poi si è stancato di aspettare ed è uscito a prendere lo scooter.

NELLA SCUOLA CON LO SCOOTER - Un paio di giri attorno all’edificio dell’istituto e poi la decisione istintiva di entrare a tutto gas all’interno della scuola scambiando il corridoio per una pista da corsa. In un attimo le porte delle aule si sono aperte e gli insegnanti si sono affacciati increduli. Una scena da telefilm, eppure è accaduto realmente.

MA ERA UN TIPO TRANQUILLO! - “In quel momento era parecchio nervoso, anche se in realtà solitamente è un tipo tranquillo – sostengono i professori –, ma va detto che lui si è subito pentito di quello che aveva combinato”. Pentito, ma spedito di corsa dalla Preside, Susanna Picchi, che a quanto pare, e qui un altro dei punti su cui la scuola non ha ancora fatto grande chiarezza, avrebbe deciso per una sospensione del ragazzo di due settimane.

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Cristina Montini

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