
Una protesta spontanea nata a causa del troppo freddo vissuto in classe ha portato alla sospensione di 66 studenti un liceo di Brera. Per la preside dell'istituto il comportamento dei ragazzi è apparso fuori luogo e inaccettabile, tanto da chiamare le forze dell'ordine a intervenire.
Noi di Skuola.net abbiamo raggiunto due delle protagoniste della manifestazione, nata all'interno delle mura del liceo milanese, e ci siamo fatti spiegare le motivazioni che le hanno spinte ad andare contro le direttive della dirigente scolastica, ottenendo una sospensione lunga 5 giorni.
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Protestano contro il freddo a scuola ma la preside li sospende
L'avvenimento è accaduto lo scorso 13 dicembre quando le aule del liceo di Brera hanno segnato una temperatura al di sotto dei 18 gradi.
Un allarme che gli studenti, compatti, hanno lanciato alla preside dell'istituto e dalla quale si sono sentiti rispondere un perentorio: "Copritevi e resistete". Una soluzione poco praticabile per gli studenti che, notando l'immobilismo da parte della scuola, sono usciti dalle aule ritrovandosi insieme all'interno dell'androne principale della scuola.Il gesto di protesta ha fatto andare su tutte le furie la dirigente scolastica che ha agito, prima, minacciando di denuncia gli studenti, e, poi, chiamando le forze dell'ordine. Gli agenti, giunti sul posto, hanno identificato 5 ragazzi coinvolti nella protesta, sospendendoli. Al rientro dalle vacanze, però, un'altra amara sorpresa del gli allievi del liceo: alle 5 sospensioni già in atto, se ne sono aggiunte altre 61.
Noi di Skuola.net abbiamo voluto dar voce a due delle protagoniste della protesta studentesca del liceo di Brera, chiedendo loro di spiegarci l'accaduto e le motivazioni che le hanno spinte ad affrontare a muso duro anche la preside della loro scuola.
"Il 13 dicembre la temperatura nelle nostre classi era inferiore ai 18 gradi - spiega Margherita - così per decisione spontanea della collettività studentesca abbiamo deciso di dare vita a un corteo. Questo ci ha portato nell'atrio della scuola a manifestare. Sono partite minacce di denuncia e i toni si sono alzati. E' arrivato l'intervento delle forze pubbliche che hanno preso i nomi di 5 persone e da questo è successo che sono stati sospesi più di 65 ragazzi".
"E' diritto dello studente non partecipare alle lezioni se la temperatura a scuola è inferiore ai 18 gradi perché sotto questa soglia non si dovrebbe stare a scuola" ribadisce Priscilla. Il corteo, spiega la ragazza, si è spostato nel cortile della scuola, anche se il permesso era stato negato, per una maggiore sicurezza contro il covid. Ma il vicepreside, a quel punto, ha preso i nomi di chiunque fosse fuori.
Dopo un mese, però, almeno qualcosa è cambiato: "Adesso i bidelli misurano la temperatura in classe con regolarità" dice Priscilla.
Contributo video a cura di Noemi David