
Con il ritorno della scuola in presenza si è assistito ad un aumento nella diffusione del contagio. Non è certo un mistero che attualmente il virus corra soprattutto tra i banchi di scuola, ma dirigenti scolastici e docenti, ma anche gli alunni, cercano di osservare quanto più possibile le disposizioni.
In particolare, i ragazzi, in questo periodo, non se la passano proprio bene; in molti istituti (la stragrande maggioranza) non è presente un sistema di aerazione, il che obbliga gli insegnanti ad aprire le finestre per permettere una corretta circolazione dell'aria. E con la finestra aperta, gli studenti sono costretti a tenere giubbotti e cappelli per non congelare. Ma non sempre è così, come ci fa sapere uno studente che ci segnala come nella sua scuola non sia possibile coprirsi perché l'indumento “potrebbe essere contagioso”.-
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Finestre aperte, ma divieto di indossare i giubbotti: lo sfogo di uno studente
In una classe quasi svuotata - all'appello mancano quattordici studenti su ventitre - uno studente ci racconta come a lui e i suoi compagni sia stato impedito di indossare il giubbotto nonostante le finestre aperte. Non solo, dopo aver lamentato il pesante disagio, la preside avrebbe minacciato di sospensione chiunque avesse continuato con le polemiche: “Tornati in classe dovevamo aprire le finestre ma senza metter i giubbotti perché ci hanno detto che potrebbero essere contaminati. La preside ci ha detto che non può fare nulla e che se continuiamo a lamentarci saremo sospesi per due settimane. Noi ci siamo organizzati per portare le coperte pesanti e se non funziona ci batteremo”.