
è la temperatura minima che il DPR del 18 dicembre 1975 fissa per gli ambienti scolastici. Eppure, da Milano a Genova, l’Unione degli studenti segnala che sono moltissimi gli istituti in cui questa soglia non viene rispettata.
Nelle aule di un gran numero di scuole si registrano temperature ben al di sotto dei 18 gradi previsti dalla legge. Proprio in ragione di questo, ripartono le mobilitazioni studentesche. Previsti scioperi e proteste in tutto il Paese.
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Freddo a scuola: temperature sotto i 18 gradi previsti dalla legge
L’inverno a scuola si fa sentire. Tante le segnalazioni. Da Milano a Genova, città in cui il disagio si è mostrato più evidente, l’Uds (Unione degli studenti) denuncia che, nonostante negli ambienti scolastici i 18 gradi siano la temperatura minima stabilita dalla legge (DPR del 18 dicembre 1975), si riscontrano parametri di gran lunga più bassi in diversi edifici.
I motivi? Sono svariati e di diverso tipo: dalle caldaie malfunzionanti allo stato precario di manutenzione, dai difetti tecnologici degli apparecchi di recente installazione alle tubature obsolete che comportano un alto livello di dispersione di calore, dalle perdite non adeguatamente riparate ai tentativi di risparmiare sulle bollette.
Tra i tanti casi emblematici, ricordiamo per esempio quello recente di una scuola elementare a Sestri. A causa delle temperature troppo rigide solo 8 bambini su 80 sono entrati a scuola. Tutti gli altri sono stati riportati a casa dalle rispettive famiglie, tanto per sicurezza quanto per protesta.
Previste mobilitazioni studentesche: “aule gelide non consone all'istruzione”
In riferimento a questo preoccupante quadro, il comunicato stampa di Uds parla allora di mobilitazioni studentesche. “In tantissime scuole ci stiamo mobilitando e attivando perché la temperatura all’interno delle nostre aule è molto al di sotto dei 18 gradi, andando contro ciò che è stabilito dalla legge”, spiega Bianca Chiesa, coordinatrice nazionale dell’Unione Degli Studenti, sindacato studentesco. “Denunciamo da troppo il sottofinanziamento della scuola, che porta a situazioni di follia nei nostri edifici”.
“La temperatura delle nostre aule non può diventare un ostacolo alle nostre lezioni”, continua Alice Beccari, dell’esecutivo nazionale dell’Uds. “Abbiamo bisogno di spazi accoglienti e inclusivi dove poterci esprimere!”.
“Abbiamo ragione se riteniamo che le nostre aule gelide non siano luoghi consoni all'istruzione. Abbiamo un diritto. E mentre qualcuno ci continua a dire che non possiamo esercitarlo, noi continueremo a mobilitarci e scioperare per una scuola migliore, finanziata e che sia una priorità per il nostro paese!”, conclude Bianca Chiesa.