
Secondo quanto si apprende i due medici, attraverso false diagnosi, avrebbero giustificato l'assenza della docente a scuola per lunghi periodi.
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Le assenze della professoressa giustificate da certificati falsi
Il caso su cui si sono concertante le indagini della Guardia di Finanza di Rimini riguarda la vicenda di una professoressa trentenne che a partire dal 2019 ha ricevuto diversi incarichi a tempo determinato come supplente ma non si è mai presentata in classe inviando una serie di certificazioni mediche.A firmare i certificati sarebbero stati due medici, che di volta in volta avrebbero prescritto terapie salvavita per sindromi da vertigini, distorsioni alla caviglia, ascesso ai denti, lombalgia e sindrome di Meniere fino ad arrivare ad un'insufficienza renale cronica.
La truffa di quasi 50mila euro
La docente, secondo le stime effettuate dalla Guardia di Finanza, attraverso i certificati di false malattie avrebbe truffato lo Stato del proprio stipendio da insegnante per una somma di quasi 50mila euro.Sono infatti 35 i certificati medici che la procura ha sottoposto alla consulenza tecnica d'ufficio dalla quale è emerso chiaramente che i due medici prescrivevano terapie alla docente senza che vi fosse veramente il requisito della gravità.
La parola adesso passerà al giudice per l'udienza preliminare che è stata fissata per il 7 febbraio 2023.Paolo Di Falco