
Dopo il via libera della Camera (lo scorso 3 dicembre) anche il Senato ha dato il suo ok al decreto scuola (decreto legge n.126/2019), che contiene misure importanti per il futuro dell'istruzione (160 voti favorevoli e 121 contrari).
Si attende la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale per l’entrata in vigore. Soddisfazione per il via libera del Parlamento da parte del ministro dell'Istruzione, Lorenzo Fioramonti, che ha dichiarato: "La scuola, l'università e la ricerca devono tornare al centro della politica anche economica di un Paese. Con l'approvazione del decreto scuola facciamo un passo avanti". Ecco le misure più importanti previste dal decreto scuola approvato.
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Concorso straordinario per assunzione docenti
Viene ampliata la platea di coloro che potranno partecipare al concorso straordinario (il cui bando potrebbe essere pubblicato a breve) per l’assunzione di 24mila insegnanti: possono candidarsi adesso sia i docenti che abbiano maturato servizio nei percorsi di Istruzione e formazione professionale (IeFP), sia coloro che abbiano effettuato una delle tre annualità richieste dall'anno scolastico 2008/2009, sia chi sta svolgendo nell’anno in corso la terza annualità di servizio.I docenti assunti dal concorso straordinario secondaria saranno ammessi all’anno di prova e di formazione composto di 180 giorni di servizio e 120 di attività didattica, durante il quale, se ne sono sprovvisti, dovranno acquisire 24 CFU a carico dello Stato.
Al termine di tale periodo di prova, per ottenere la conferma in ruolo, gli insegnanti saranno valutati dal comitato di valutazione della scuola dove prestano servizio, integrato da un componente esterno. Nel caso in cui non si dovesse superare per due volte (considerato che il periodo di prova è ripetibile) la prova orale prevista al termine del periodo di prova, il contratto di assunzione è risolto.
Il concorso straordinario vedrà una prova selettiva computer based, che prevede quesiti a risposta multipla e si supera con un punteggio minimo di 7/10;
Le graduatorie di merito saranno redatte sommando i punteggi dei titoli culturali e di servizio posseduti più il punteggio ottenuto nella prova selettiva. Successivamente si procederà all’assunzione in ruolo secondo la posizione in graduatoria.
Ai docenti che non è stato possibile assumere sui posti lasciati liberi dai colleghi andati in pensione per 'quota 100' sarà riconosciuta, subito, l'immissione in ruolo ai fini giuridici.
Al concorso straordinario (e anche a quello ordinario) possono partecipare – esclusivamente in deroga – anche i 14mila iscritti al quarto ciclo di Tfa, se hanno conseguito la specializzazione sul sostegno entro il 31 luglio 2020.
Concorso ordinario nel 2020 e coding tra le competenze
Previsto, dunque, un concorso ordinario per i docenti di scuola secondaria. Il bando dovrebbe arrivare entro la primavera del 2020, riguardare posti ordinari e di sostegno e prevedere come requisito cardine il possesso dei 24 cfu per l’insegnamento. Viene inserito il coding tra le metodologie didattiche da acquisire nell’ambito dei crediti formativi o durante il periodo di formazione e prova legato al concorso.
Riapertura e aggiornamento graduatorie II e III fascia
Nel 2020 si avrà anche la riapertura delle graduatorie d’istituto di seconda e terza fascia. Spazio, quindi a nuovi inserimenti, per i docenti che hanno i requisiti di legge.
Nuovo concorso per docenti di religione
Viene autorizzato un nuovo concorso per insegnanti di Religione Cattolica, dopo 15 anni dall’ultimo. Il bando darà un peso all'esperienza pregressa di lavoro, riconoscendo un punteggio al servizio svolto e prevedendo una riserva di posti.
Diplomati magistrale e continuità didattica
Per quanto riguarda invece i cosiddetti diplomati magistrale, si stabilisce la trasformazione del contratto di lavoro in contratto a tempo determinato in caso di sentenza sfavorevole, con l’obiettivo di garantire la continuità didattica. Sarà garantita la continuità didattica, con la permanenza per 5 anni nella stessa sede di servizio dei docenti neo assunti.
Nessun nuovo docente per educazione civica
L'introduzione dell’insegnamento dell’educazione civica – il cui avvio è slittato a settembre 2020 – non determina l’incremento della dotazione organica complessiva, né l’adeguamento dell’organico dell’autonomia alle situazioni di fatto oltre i limiti del contingente previsto.