
A riportare la notizia è il ‘Il Cittadino’. Si tratta di una proposta che proviene dall’istituto Hensemberger di Monza. Circa 300 studenti di 18 classi hanno deciso di aderire al fioretto pasquale, approvato dalla scuola e che vede anche il coinvolgimento di docenti e genitori.
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Lo scopo: "Riscoperta del valore dell’autorità e riacquisizione della fiducia verso l’adulto"
Il progetto, ideato e proposto dal docente di religione Lorenzo Fossati, andrà avanti per più giorni e si concluderà a Pasqua. I migliori verranno premiati con un regalo anche se lo scopo del fioretto, suggerisce il professore, “è quello di una riscoperta del valore dell’autorità che si è persa e una riacquisizione della fiducia verso l’adulto tramite l’ascolto”.Tutto è partito dal dialogo, come spiega il professore di religione a ‘Il Cittadino’: “Ben diciotto classi hanno raccolto la mia proposta che è partita da un esempio molto semplice e da alcuni aneddoti che ho raccontato loro. Questo li ha incuriositi, spinti a mettersi in discussione e cercare qualcosa di personale su cui lavorare per capire a cosa potessero rinunciare”. A decidere come e cosa, quindi, sono stati direttamente i ragazzi: “Sono emerse le idee più variegate, dal non fumare ad alcuni aspetti legati alla sessualità ‘usa e getta’ (che li ha portati a rivedere il concetto di relazione e soprattutto di amore) per poi passare all’obbedienza dei genitori, sino all’uso del cellulare. Qualcuno ha imparato a non fare più il riposino pomeridiano riscoprendo il tempo per studiare, migliorando i profitti scolastici”.
Il coinvolgimento di docenti e genitori
Coinvolti anche docenti e genitori, i quali dovranno vigilare sulla buona riuscita dell’esperimento. Per il momento le cose sembrano procedere bene. “Infatti”, spiega il prof di religione, “per avere la controprova capita che durante la lezione chieda ai ragazzi come sta andando e per essere certo faccio chiamare la mamma in diretta. Così in vivavoce chiedo se tutto procede e, nel 99,9% delle volte, la risposta è positiva, anzi alcuni chiedono di continuare ancora perché vedono gli effetti positivi di questa proposta”. Il docente si è detto soddisfatto, aggiungendo: “Mi sono reso conto del loro cambiamento, li osservo e vedo che ci tengono davvero, notano i miglioramenti, dalle sorelle che non litigano più o se capita si chiedono scusa, al ragazzo che ha smesso di fumare o chi ha migliorato il rendimento. Il gruppo, la condivisione il lavorare insieme, il sentirsi parte di una squadra è la chiave del successo di quest’idea”.