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La preside dice di no alle unghie finte a scuolaLa preside ha diramato sul registro elettronico una lettera sotto forma di circolare, indirizzata ai genitori degli studenti, in cui sconsiglia caldamente le unghie finte a scuola: “Sono dannose per la salute e possono anche ferire i compagni”.
La novità ha fatto subito molto discutere.

A riportare la notizia ‘La Stampa’. È successo in provincia di Torino, in un istituto secondario di Alpignano, che conta tra i suoi iscritti poche centinaia di studenti.

Niente più unghie finte a scuola: la circolare della preside

Unghie finte a scuola? La preside dell’istituto secondario di Alpignano, Silvana Andretta, dice di no, e lo fa attraverso una lettera indirizzata ai genitori degli alunni sul registro elettronico. “Il regolamento di istituto”, si legge, “prevede di indossare un abbigliamento semplice e adeguato all'ambiente scolastico. Per calcare i corridoi della scuola si richiede un dress code sobrio, insomma, che non sembra contemplare la possibilità delle unghie finte.

Ma a quanto pare, per la preside non è solo una questione di codice di abbigliamento: “Tantissimi esperti del settore”, spiega la dirigente scolastica a ‘La Stampa’, “sconsigliano una ricostruzione sotto i 18 anni. Su alcune nostre alunne della secondaria abbiamo notato un'eccessiva lunghezza, cosa che può inficiare anche la valutazione sui compiti che svolgono in classe. Un esempio concreto? Eccolo: “Se bisogna lavorare su una tavola da disegno e l'elaborato viene graffiato dal materiale artificiale dell'unghia è chiaro che il voto finale rischia di essere più basso e di vanificare l'impegno profuso”.

La preside: “Il fine reale è la salute degli alunni”

E poi, in ultimo, la preside menziona quella che è la motivazione più importante, ovvero la sicurezza degli studenti. “Sono adolescenti e spesso si salutano abbracciandosi: il materiale usato per le unghie finte è molto resistente e un movimento improvviso rischia di provocare un infortunio ad un vicino di banco. Vorrei che si capisse il fine reale della circolare, che è quello di preservare la salute di tutti gli alunni.

Stop anche agli smartwatch

Nella stessa circolare, la preside ha messo poi al bando gli smartwatch, che non solo consentono di collegarsi a internet, ma permettono anche di fotografare, filmare e giocare ai videogiochi. “Sono equiparabili”, dice la dirigente a ‘La Stampa’, “ai telefoni cellulari e quindi valgono le direttive imposte dalla normativa vigente e dal regolamento di istituto”.