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Scuola, professoressa accerchiata dagli studenti nel parcheggio dopo una notaLa prof aveva messo una nota a uno studente, che non ha reagito bene. Nel parcheggio della scuola, un gruppo di alunni tra cui anche lo studente in questione, ha raggiunto la docente, che è stata accerchiata e minacciata.

L’episodio, come racconta ‘Il Gazzettino’, è andato in scena il 14 novembre in una scuola media in provincia di Treviso.

Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, ha espresso la sua solidarietà verso l'insegnante condannando con forza il gesto dei ragazzi.

Intimidazioni nel parcheggio della scuola

Una prof ha letteralmente rischiato il linciaggio per aver messo una nota a uno studente. Dopo essere uscita da scuola, la docente è stata infatti raggiunta da un gruppo di adolescenti, incluso l’alunno coinvolto in prima persona nella sanzione disciplinare. Qui è stata accerchiata e minacciata. Per fortuna, la situazione non è degenerata in una violenza di stampo fisico, ma comunque resta la gravità del gesto che ha allarmato l’intera comunità scolastica.

La prof non è rimasta in silenzio. Ha invece informato i vertici dell’istituto e ha indirizzato una lettera al Comune, chiedendo un intervento. La risposta non si è fatta attendere: adesso potrebbero essere prese in considerazione le immagini delle telecamere per fare chiarezza su quello che è successo. Prevista poi la convocazione dei genitori degli studenti coinvolti. Ancora non sono escluse le vie legali.

La condanna di Zaia: “Un gruppo che fa sentire il fracasso di un albero che cade a dispetto di una foresta che cresce”

La condanna dell’episodio è arrivata ieri in una nota del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, come riportato da ‘IlSole24Ore’: “Ci sono giovani che indicano la via a tutta la società, bravi, determinati, sono la gran parte dei nostri ragazzi. Ma, evidentemente, c'è anche qualche gruppo che tende ad escludersi da questa maggioranza come indica la notizia. Esprimo tutta la mia solidarietà all'insegnante presa di mira dai bulli e la condanna di quanto accaduto ad opera di un gruppo che ancora una volta fa sentire il fracasso di un albero che cade a dispetto di una foresta che cresce.

Ha continuato Zaia, allargando lo sguardo: “Quanto accaduto è un episodio grave ma che non può essere risolto con l'ennesima condanna di maniera alle nuove generazioni. Ci sono adulti che non possono chiamarsi fuori. Viviamo in una società in cui ci sono alcuni giovani che non accettano le regole ma anche adulti, come i genitori che si ribellano ai provvedimenti scolastici negativi verso i loro figli o protestano minacciosamente contro i sanitari in un ospedale. Sono atteggiamenti, per fortuna rari, che mettono in discussione, però, il nostro patto sociale. Ancora una volta la risposta non può essere affidata esclusivamente alla scuola e alle istituzioni, ma deve coinvolgere tutta la comunità a cominciare dalle famiglie”. Conclude il presidente: Non possiamo accettare che si verifichino simili situazioni, per rispetto verso gli insegnanti che sono una colonna portante della nostra società.”.