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scuola”Andate all’inferno, Hitler aveva ragione su di voi ebrei”. Una frase agghiacciante, carica di odio, specie se pensiamo che a pronunciarla è stata una insegnante. La docente, titolare della cattedra di matematica in una scuola media, in provincia di Treviso, ha postato la frase nelle stories di Instagram, per poi rimuoverla poco dopo.


Come sappiamo, però, niente e nessuno sfugge all'occhio attento e vigile dei social network. Così un'alunna, che proprio in quel momento era capitata sul suo profilo Instagram, è riuscita a fare uno screenshot della storia, mostrandolo poi ai genitori.

La prof in difficoltà per la situazione in Medio Oriente

Inutile dire che il contenuto ha fatto rapidamente il giro delle chat dei genitori che hanno prontamente avvertito le autorità scolastiche. Come riporta 'Il Corriere del Veneto', la docente è stata quindi ascoltata lo scorso mercoledì dai dirigenti scolastici. La donna, originaria del Libano, avrebbe lamentato un momento di forte disagio psicologico, condito dalla preoccupazione per i suoi cari che vivono in Palestina. Tuttavia questa giustificazione con tutta probabilità non le eviterà il provvedimento disciplinare da parte della scuola.

Valditara: “Odio razziale incompatibile con la scuola”

Sul caso è poi intervenuto il Ministero dell'Istruzione e del Merito che ha avviato un'indagine interna all'istituto. Nella nota diffusa dal MIM si legge che ”il Ministero dell’Istruzione e del Merito, su impulso del Ministro Valditara, si è prontamente attivato chiedendo al legale rappresentante dell’istituto informazioni esaustive e immediate sui fatti e di essere messo a conoscenza delle misure adottate”.

Va detto però che l'eventuale iter disciplinare può essere avviato solo dalla scuola stessa, trattandosi di una scuola straniera, e quindi al di fuori del raggio di azione del MIM. Il Ministro Valditara non si è comunque risparmiato nel commentare la vicenda: ”Odio razziale e discriminazioni di ogni tipo sono incompatibili con i principi della nostra scuola che è la scuola costituzionale, improntata al rispetto della persona. Come Ministero metteremo in campo tutte le azioni necessarie a debellare atteggiamenti simili”.