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Aula vuota

Trentuno scuole, ma nessuna disposta ad accogliere Tommaso, un ragazzo di 15 anni con una forma severa di autismo. Nemmeno gli istituti privati hanno aperto le loro porte all’alunno. 

Un’esperienza frustrante e inaccettabile, che ha spinto il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, a ordinare un’indagine per fare luce sulla vicenda e trovare una soluzione. 

Anche perché il caso di Tommaso non è isolato: episodi simili continuano a emergere, sollevando interrogativi sulle reali condizioni di inclusività del sistema scolastico italiano.

Indice

  1. La vicenda di Tommaso
  2. Ministra alle Disabilità: "Serve maggior impegno"
  3. La richiesta di verifiche urgenti
  4. Garantire un'inclusione reale

La vicenda di Tommaso

La famiglia di Tommaso, già a ottobre, si era rivolta al Servizio orientamento scolastico del Comune, ricevendo indicazioni su tre scuole apparentemente adatte.
Ma purtroppo nessuna di queste si è dimostrata realmente disponibile ad accoglierlo, come fa sapere Il Sole 24 Ore.

I genitori hanno quindi contattato altri 28 istituti ricevendo soltanto rifiuti, uno dopo l’altro.

Le motivazioni? Mancanza di strutture adeguate, carenza di personale specializzato e sovraccarico di studenti con disabilità. Alcune scuole, poi, non hanno nemmeno risposto alle richieste.
Una situazione che ha spinto il ministro Giuseppe Valditara a dichiarare: "La scuola italiana ha il dovere di essere inclusiva per tutti gli studenti, senza distinzioni.
Non è tollerabile che episodi come questo accadano in un sistema educativo che deve garantire il diritto all'istruzione a ciascun alunno, indipendentemente dalla sua condizione".

Ministra alle Disabilità: "Serve maggior impegno"

Sulla questione è intervenuta anche la Ministra alle Disabilità, Alessandra Locatelli, sostenendo l’iniziativa del Ministro dell’Istruzione e sottolineando la necessità di un impegno maggiore per garantire la piena partecipazione di tutti gli studenti.

Per Locatelli, in particolare, “serve maggior impegno da parte di tutti per garantire la piena partecipazione alla vita quotidiana dal punto di vista civile, sociale, politico, culturale ed educativo nel nostro Paese”.

La richiesta di verifiche urgenti

A chiedere l’intervento del Ministero è stata la Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie (Fish), che ha sollecitato l’invio di ispettori per controllare le scuole coinvolte.

Come riporta Il Sole 24 Ore, il presidente della Fish, Vincenzo Falabella, ha dichiarato: "Qualora venissero riscontrate delle violazioni, sollecitiamo interventi decisi e l'applicazione di sanzioni adeguate per garantire il rispetto del diritto all'istruzione per tutti gli studenti".

Secondo l’associazione, nonostante le leggi in vigore promuovano l’integrazione scolastica, casi come quello di Tommaso dimostrano che la realtà è ancora lontana dagli obiettivi prefissati.

Garantire un'inclusione reale

Anche il presidente del Movimento Difesa del Cittadino (Mdc), Antonio Longo, ha preso posizione sulla vicenda, sottolineando che questo episodio è "soltanto l'ultimo di una serie di casi analoghi". Secondo Longo, il problema principale risiede nella scarsa formazione del personale scolastico, che spesso non è adeguatamente preparato per garantire un’inclusione reale degli studenti con disabilità.