
Chi l’ha detto che essere bocciati decreterà chi saremo un domani? Certo, sentirsi dire che non si è stati promossi a fine anno o non si è stati ammessi alla Maturità non è il massimo, ma tra l’Esame di Stato alle porte e l’ansia delle pagelle, una notizia dovrebbe tranquillizzare tutti: nel 2024 è passato il 99,8% dei maturandi.
Oltre ai maturandi salvi, anche la percentuale di “rimandati a settembre” (senza riuscire a recuperare) o addirittura all’anno successivo è minima.
Ma, tra questi, non mancano i casi eclatanti: non studenti qualsiasi, ma personaggi celebri.I grandi “flop” dei futuri geni
Il caso più clamoroso? Tullio De Mauro, uno dei più celebri linguisti italiani e persino ex ministro dell’Istruzione. Un genio. Eppure fu bocciato alla licenza ginnasiale perché carente in Italiano, Latino e Greco. Sì, proprio quelle materie in cui sarebbe diventato un vero e proprio "maestro".
Ma quella bocciatura gli aprì gli occhi su un difetto del sistema: “Mi servì a capire quanto le interrogazioni orali fossero squilibrate: bastava una smorfia facciale per far precipitare l’alunno in uno stato confusionale", queste le parole riportate da un articolo de 'La Repubblica'. "Quando decisi di fare l’insegnante, presi l’impegno di assegnare sempre tesine scritte”.
Scarsi in classe, eccellenti nel mondo
Non è stato uno studente modello nemmeno Umberto Veronesi, il famoso oncologo. Fu bocciato due volte alle superiori e senza troppi giri di parole ha ammesso: “Rispetto ai compiti il mio atteggiamento era molto lineare: semplicemente non li facevo". Stessa sorte per Margherita Hack, astrofisica di fama mondiale, rimandata in matematica al ginnasio.
E che dire di Alberto Angela, oggi il volto più noto della divulgazione storica e scientifica? Anche lui ha conosciuto il sapore della bocciatura... in quinta elementare.
Politici e attori
Tra i politici, uno dei casi più curiosi è quello di Giulio Andreotti. Bocciato in terza media per un brutto voto in Latino. Come rivalsa, però, nel 1957 fondò il Centro di studi ciceroniani, diventandone presidente e guadagnandosi il titolo di latinista di fama.
Anche tra i volti noti dello spettacolo non mancano gli “ex bocciati”. Pierfrancesco Favino, oggi attore e produttore, dovette ad esempio ripetere il secondo anno del liceo. La causa? “Studiavo solo quello che mi piaceva”.
Menzione speciale anche per Fiorello, showman e conduttore amato dal pubblico, che si è diplomato dopo otto anni, collezionando tre bocciature al liceo scientifico.