
Come si comportano e come vanno sul mercato del lavoro i 20mila diplomati tecnici e professionali dopo la conquista del titolo di scuola superiore? A dircelo sono i dati del Rapporto 2016 AlmaDiploma del Consorzio Almalaurea, che permettono di analizzare le loro performance professionali.
Diplomati tecnici e professionali del 2014 occupati a un anno dal titolo, per tipo di contratto

Il lavoro a uno e cinque anni dal diploma
A un anno dal titolo superiore, sebbene una quota di studenti degli Istituti tecnici e professionali prosegua la propria formazione iscrivendosi all’Università, ad essere impegnati esclusivamente in attività lavorative sono rispettivamente il 28% dei tecnici e il 39% dei professionali. Percentuali che a cinque anni dal titolo salgono rispettivamente al 51% per i tecnici e al 62% per i professionali.
Il plus per entrare nel mercato del lavoro
A parità di condizioni, incidono positivamente sulla probabilità di lavorare già a un anno dalla conquista del titolo le esperienze lavorative e internazionali durante gli studi, che accrescono le chance occupazionali dei diplomati (tecnici e professionali), rispettivamente, del 66% e del 31%. Anche aver ottenuto un voto di diploma più elevato rappresenta un fattore decisivo: passare da 60 a 100 aumenta infatti la probabilità di lavorare dell’80%. Così come avere nel proprio curriculum esperienze di stage svolte dopo il conseguimento del titolo, che accrescono infatti addirittura del 90% la probabilità di lavorare già ad un anno dal conseguimento del titolo.
Il contratto
Tra i diplomati ad un anno dal titolo che lavorano esclusivamente e a tempo pieno, il 30% dei tecnici lavora con contratti a tempo determinato e altre forme di lavoro non standard; altrettanti con contratti formativi. Il lavoro stabile riguarda 28 tecnici su cento, in particolare 24 svolgono un lavoro alle dipendenze a tempo indeterminato, la restante quota è impegnata in attività autonome. Il 7% non ha un contratto regolare. Il 33% dei professionali lavora con contratti formativi, mentre il 27% ha contratti a tempo determinato e altre forme di lavoro non standard. Un 22% conta poi su contratti stabili, in particolare a tempo indeterminato (19%). L’8% non ha un contratto regolare.
L’utilizzo delle competenze
Il 23% dei diplomati tecnici e professionali dichiara di utilizzare in maniera elevata le competenze acquisite nel corso degli studi. Tuttavia, rispettivamente il 47% e 48% di loro ammette di utilizzarle in modo ridotto e il 29% afferma di non utilizzarle per niente.
Guadagno e ramo di attività
I diplomati tecnici e professionali, che lavorano esclusivamente e a tempo pieno, guadagnano in media rispettivamente poco più di 1.000 euro mensili netti, con punte più elevate per chi si inserisce nell’ambito dell’industria e dei servizi. Fra i tecnici, metalmeccanica e trasporti sono i settori che offrono le migliori retribuzioni, che superano i 1.070 euro netti mensili (nel primo caso raggiunge addirittura i 1.275 euro). Fra i diplomati professionali le retribuzioni più elevate si rilevano nei settori manifattura (1.220 euro) e commercio (1.039 euro).Marcello Gelardini
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