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orientamento scuolaOrientamento universitario, si cambia. Il governo punta a ridurre gli abbandoni universitari dopo il primo anno, dall'altro si cerca di aumentare la fascia degli studenti laureati. Con il PNRR si è scelto di stanziare 250 milioni di euro per orientare gli studenti già dalla scuola superiore.
Vediamo meglio nel dettaglio di cosa si tratta.

In arrivo i primi 50 milioni di euro

Sono già in arrivo 50 milioni di euro: nel 2022/23, segnala il Sole 24 Ore, riguarderà circa 200mila alunni (120mila al Centro-Nord e 80mila del Sud) e 10mila corsi gratuiti. Previsti anche 1200 accordi tra le università e le scuole. Ad aggiudicarsi i fondi sono, in principal modo, gli atenei più grandi (Bologna, ad esempio, prende oltre 2 milioni di euro). Solo più avanti entreranno in gioco le scuole. Entro agosto 2023 gli istituti scolastici dovranno sottoscrivere un accordo con l'ateneo di riferimento sulla base di uno schema-tipo che impegna le scuole a coinvolgere alunni e docenti. In totale in PNRR stanzia stanzia 250 milioni di euro di cui il 40% destinato alle istituzione del Mezzogiorno (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna). Il costo complessivo di un corso finanziato con le risorse è pari ad un massimo di 250 euro per alunno, corrispondente a un costo orario pro-capite pari a circa 16,67 euro.

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Entro giugno 2026 coinvolti oltre un milione di studenti

I nuovi corsi di orientamento dovranno essere destinati, entro giugno 2026, a un milione di studentesse e studenti iscritti agli ultimi 3 anni della scuola secondaria superiore di secondo grado, avranno una durata di 15 ore ciascuno e si svolgeranno per almeno 2/3 in presenza. Nei corsi, che possono essere tenuti da professori, ricercatori universitari, docenti delle istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica e da esperti di elevata qualificazione nelle attività oggetto dei programmi specifici, potranno essere coinvolti anche insegnanti della scuola superiore per fare in modo che il nuovo metodo di orientamento diventi strutturale.

Così saranno strutturati i corsi di orientamento

I corsi di orientamento sono progettati, programmati e realizzati dalle Istituzioni della formazione superiore. Essi non possono avere finalità auto promozionali della singola Istituzione, ma hanno l’obiettivo di consentire all’alunno di
    - conoscere il contesto della formazione superiore e del suo valore in una società della conoscenza,
    - informarsi sulle diverse proposte formative quali opportunità per la crescita personale e la realizzazione di società sostenibili e inclusive;
    - fare esperienza di didattica disciplinare attiva, partecipativa e laboratoriale, orientata dalla metodologia di apprendimento del metodo scientifico;
    - autovalutare, verificare e consolidare le proprie conoscenze
    - consolidare competenze riflessive e trasversali per la costruzione del progetto di sviluppo formativo e professionale;
    conoscere i settori del lavoro, gli sbocchi occupazionali possibili nonché i lavori futuri e il collegamento fra questi e le conoscenze e competenze acquisite.
I corsi possono essere tenuti anche da ricercatrici e da ricercatori universitari, da docenti delle Istituzioni AFAM e da esperte ed esperti di elevata qualificazione nelle attività oggetto dello specifico programma di orientamento. Al termine dei corsi, sulla base della partecipazione ad almeno il 70% delle ore del percorso, viene rilasciato all’alunno/a un apposito attestato di frequenza.