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Occupazioni studentesche, i presidi:

Sebbene gli istituti scolastici abbiano riaperto al 100% della presenza, permettendo così il rientro in classe di tutti gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, continuano ad esserci malumori tra i ragazzi.

In particolare sui turni scaglionati per l’ingresso e l’uscita, espediente pensato per diminuire il rischio di assembramenti fuori dagli istituti e sui mezzi di trasporto pubblico. Gli alunni infatti lamentano l’insostenibilità di questi orari, che renderebbero lo studio pomeridiano difficoltoso e dannoso “non solo per il diritto allo studio ma anche per quello alla socialità", riporta Roma Today. A prendere le loro parti anche i presidi delle scuole, che per cercare di fermare le molteplici occupazioni e proteste studentesche, promettono di farsi portavoci di questa battaglia al doppio turno.

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I presidi al fianco degli studenti contro i turni scaglionati

Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi, ad Adnkronos manifesta tutto il suo sostegno agli studenti che in queste ore stanno protestando il dissenso verso i turni scaglionati di entrata e uscita da scuola, commentando così la questione: “Ho sempre espresso con chiarezza la mia posizione sulla contrarietà alle doppie fasce che incidono negativamente sugli orari di vita degli alunni e delle famiglie”.

Tuttavia, viste le occupazioni degli istituti che si stanno registrando in queste ore, Giannelli sottolinea come, nonostante le intenzioni siano da sostenere, bisogna riprendere l’attività didattica: “Non posso essere d’accordo all’occupazione dei licei anche se il motivo è condivisibile. Invito gli alunni in mobilitazione a desistere. E ribadisco che continueremo a chiedere il ripristino del turno unico”.

Da nord a sud proteste e occupazioni studentesche negli istituti

Nella Capitale sono moltissimi gli istituti superiori occupati dagli studenti per chiedere l’eliminazione del doppio turno. Tra i primi a occupare sono stati il Liceo Pilo Albertelli e il Rossellini, a seguire il Liceo Ripetta, la cui protesta è stata però turbolenta e caratterizzata da momenti di tensione tra polizia e studenti. Anche il Liceo Manara di Monteverde è stato occupato dai ragazzi, come i Licei Keplero e Newton, raggiunti poco dopo dal Liceo Virgilio e, ultimo a unirsi è stato, poche ore fa, il Liceo Azzarita.

Roma però non è di certo l’unica città in cui gli alunni si sono fatti sentire per esprimere il proprio dissenso. A Bari i ragazzi sono scesi più volte in piazza chiedendo il ritorno al turno unico come nel resto della Puglia e il potenziamento dei trasporti. Da Frosinone gli studenti in protesta affermano: “Questa non è la scuola che vogliamo - gridano coloro che si sono alternati al megafono durante le manifestazioni, come riporta Ciociaria Oggi - . L'adozione delle fasce orarie in entrata alle 8 e alle 9.40 ha determinato, come l'anno scorso, uno stravolgimento della vita scolastica e di quella ordinaria. Tanti, troppi di noi rientrano a casa ad orari impossibili con seguente annullamento dei tempi di studio e di vita personale di ognuno di noi.

Come accennato, spesso a sostenere gli studenti in questa ondata di dissenso sono i loro stessi professori e presidi, come Salvatore Salzillo, dirigente del Liceo Scientifico Giocacchino Pellecchia di Cassino, che ha dichiarato: “Gli studenti hanno pienamente ragione. Sono stati creati i doppi turni e poi quando i ragazzi prendono il pullman per tornare a casa al pomeriggio si ritrovano stretti come sardine, altro che assembramento. Si creano troppi disagi in entrambe le turnazioni”.

Occupazioni anche a Torino, dove gli studenti occupano l'Istituto Superiore Copernico-Luxemburg, dove è spuntato anche uno striscione con su scritto: "Da Roma a Torino occupiamo tutto".