
Le pene saranno però differenziate in base al livello di partecipazione che i singoli studenti hanno dimostrato nell’occupazione, e per stabilirle ci sarà una sorta di “processo”.
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In realtà, la preside ha voluto procedere per gradi, dando la possibilità ai ragazzi di prendersi da soli le responsabilità dei propri comportamenti. Così, come riportato da 'la Repubblica', negli scorsi giorni la stessa dirigente scolastica, Tiziana Sallusti, ha bussato di classe in classe per chiedere agli alunni di confermare o meno la propria partecipazione alla protesta studentesca.La richiesta della preside sembra essere stata accolta dai ragazzi, come riporta la stessa Sallusti: "C'è chi ha risposto di essere andato a scuola durante l'occupazione per due ore e chi, in maniera del tutto spontanea, ha ammesso di aver partecipato quotidianamente all'organizzazione delle attività".
E, proprio partendo dall'ammissione di colpa dei ragazzi, i singoli consigli di classe, composti da docenti e da rappresentanti di genitori e studenti, si sono incontrati per deliberare in merito alle pene da applicare ai ragazzi, prendendo come traccia il regolamento d'istituto, che nel caso dell'occupazione prevede la sospensione.
Tuttavia, non tutti gli alunni avranno la stessa punizione: "Essere andati per due ore e aver organizzato alcune iniziative è diverso", rispetto all'aver dormito nell'istituto, ha sottolineato la preside. Quindi, i ragazzi si vedranno assegnate punizioni più o meno gravi a seconda di quanto fervore hanno riservato all'occupazione.
Genitori e studenti del Liceo Mamiani divisi sulle punizioni differenziate
Il fronte però non è compatto. In molti non hanno visto di buon occhio il suggerimento della preside del Liceo, che prevede sanzionare in modo diverso i diversi tipi di impegno nell'occupazione. "In pratica solo chi ha avuto il coraggio di alzarsi e di prendersi le responsabilità davanti alla preside verrà sospeso - ha affermato scontenta la mamma di una studentessa dell'istituto raggiunta da 'la Repubblica' -. Trovo profondamente diseducativo far passare l'idea che la disonestà possa essere premiata".A farle eco il genitore di un altro studente che descrive l'incresciosa situazione che si è venuta a creare in alcune classi, ormai divise in fazioni: "È nata una sorta di elenco di occupanti considerati attivi, cioè che hanno dormito a scuola, e uno di occupanti passivi, che sono cioè tornati a casa. L'onestà a 15 anni non può essere mortificata e dei provvedimenti educativi non possono essere presi in questo modo".
A parlare sono stati anche gli studenti del Liceo, che hanno già proclamato un'assemblea per discutere collettivamente di quanto accaduto e delle pene in ballo in questi giorni per gli occupanti: "Questa divisione tra chi ha partecipato di più e chi ha partecipato di meno fa parte di un sistema repressivo che punta a soffocare la nostra lotta, che non si è esaurita con l'occupazione".
Alla fine, a chi ha preso parte attivamente alla protesta saranno assegnati 4 giorni di sospensione, mentre per tutti gli altri studenti coinvolti in modo indiretto ce ne saranno soltanto 2.
Lucilla Tomassi