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revisione 18appIn questi giorni è il Bonus Cultura a tenere banco nelle aule parlamentari. Nella manovra di bilancio il Governo starebbe pensando ad un massiccio restyling della misura rivolta ai più giovani.

Il Bonus 18app dà infatti diritto a ragazze e ragazzi di spendere 500 euro in acquisti “culturali”, al compimento del 18esimo anno di età.
L'emendamento presentato dal deputato di Fratelli d'Italia Federico Mollicone mira a spacchettare il bonus, ma guai a parlare di abolizione come rassicura il Ministro della Cultura Sangiuliano.

18app, il Governo mira alla revisione: “Preoccupazioni per storture e truffe”

”Dire che vogliamo abolire la 18 App è una fake news” ha affermato Sangiuliano, come riporta “OrizzonteScuola”. Il numero uno del Ministero della Cultura ha poi menzionato “Una carta della cultura”, vale a dire ”uno strumento operativo per i consumi culturali per i giovani”. A gettare acqua sul fuoco è il depositario dell'emendamento, Federico Mollicone, che ha fatto sulla luce questione. Il deputato ha rassicurato sui fondi ”destinati alla filiera” e spiegato gli interventi sul Bonus Cultura: ”L’emedamento che ho presentato è un emendamento strutturale e riguarda tutte le categorie che di fatto oggi sono beneficiarie dell’App 18: la filiera editoriale, musicale, dei concerti e dello spettacolo dal vivo. Quei soldi, circa 230 milioni di euro, verrebbero spostati sul nuovo Fus, che non si chiamerà più così, ma Fondo Nazionale per lo spettacolo”.

Si tratterebbe quindi di dirottare parte dei fondi destinati a 18app per sostenere più da vicino la filiera della cultura, come l'istituzione del Fondo del libro, già preventivato dal Governo Draghi: ”Più fondi per il Tax Credit del cinema, per le sale cinematografiche e anche per la filiera del libro con l’istituzione del Fondo del libro, con anche fondi per i piccoli editori e le librerie di prossimità. Verrebbero poi rafforzati anche i fondi nazionali per la rievocazione storica, che sono bandi pubblici a cui partecipano le città e non sono mai sufficienti” ha concluso Mollicone.

Ma l'iniziativa risponde anche alle logiche che si fanno strada nella maggioranza di Governo. Il centro-destra mira infatti a intervenire sulle truffe che hanno coinvolto il Bonus Cultura negli ultimi mesi: ”Il bonus di 500 euro per i diciottenni ha incentivato più le truffe che la cultura, venendo meno completamente allo scopo formativo per il quale era stato previsto. Ben venga dunque la revisione della App 18, mettendo in campo, come da proposta annunciata dal ministro Sangiuliano, una nuova Carta della Cultura che risponda pienamente alla mission originaria, evitando le storture e le criticità di un bonus che, anche in Puglia, ha prodotto comportamenti illeciti e diseducativi. Pochi mesi fa la Guardia di Finanza ha scoperto in provincia di Lecce una truffa che ha fruttato un’indebita percezione per un valore complessivo di quasi un milione di euro” ha detto Davide Bellomo, deputato della Lega, la cui posizione è condivisa anche da Licia Ronzulli, Capogruppo di Forza Italia alla Camera che ha parlato di ”fondi dirottati verso acquisti non inerenti all'istruzione come videogiochi e cellulari”.

Bonus Cultura, l'opposizione insorge: “Allarme dal mondo della cultura”

Non sono mancate le proteste dell'opposizione che invece parla di vera e propria abolizione del Bonus 18app. ”Mollicone firma un emendamento per abolire la 18App. Migliaia di persone si ribellano. Mollicone dice che l’abolizione della 18App è una fake news. Quindi: l’attività parlamentare di Mollicone, collaboratore di Meloni e presidente della commissione cultura alla Camera, è tutta una fake news. Buono a sapersi. Mollicone ritiri l’emendamento: non vogliamo fake news in Parlamento” ha detto Raffaella Paita, Presidente del gruppo Azione – Italia Viva in Senato. Le fa eco Barbara Floridia, Capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera: ”Il governo e la maggioranza raccolgano l’allarme del mondo del libro e della cultura in generale sulla possibile abrogazione del Bonus cultura. L’intera filiera culturale conta sugli introiti che derivano da 18App, uno strumento che grazie al Movimento 5 Stelle è stato riformato per evitare alcune storture e reso stabile” ha affermato l'ex sottosegretaria all'Istruzione.

La premier Meloni tira dritto: "18app va rivista"

Durante l'ormai consueto appuntamento "Gli appunti di Giorgia" su Facebook, la premier Giorgia Meloni ha provato a mettere a tacere le polemiche sul Bonus Cultura. "Il ministro Sangiuliano sta lavorando a una nuova carta-cultura insieme agli operatori del settore per dare ai giovani ulteriori possibilità. Ma 18App va rivista" ha affermato il Presidente del Consiglio che ne fa una questione di giustizia sociale: "Quei 500€ sono oggi riconosciuti a tutti i neo-diciottenni, indipendentemente dal reddito: ma non c’è ragione perché il figlio di una coppia di miliardari, di un parlamentare, o persino mia figlia se domani compisse 18 anni riceva tale contributo. Deve averne diritto invece chi ha redditi più bassi, per cui la misura è molto più impattante" ha concluso la leader di Fratelli d'Italia.