
Si ritorna in classe dopo la pausa estiva. Oggi, lunedì 6 settembre, sono ritornati in aula gli studenti dell'Alto Adige (oltre 90mila). Via via, poi, tutti gli alunni del resto delle regioni italiane tornare a scuola.
Gli ultimi saranno quelli di Puglia e Calabria (20 settembre). Il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, in due interviste (a Sky Tg24 e Rai Radio 1) fa il punto in concomitanza del rientro in aula.
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Appello agli studenti: "Vaccinatevi, per voi e per le vostre famiglie". E non esclude l'obbligo vaccinale
Il ministro dell'Istruzione fa suo l'appello di poche ore fa del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: "Il 92% del personale scolastico ormai si è vaccinato. I ragazzi per i due terzi sono vaccinati. Faccio mio l'appello del presidente della Repubblica: fatelo per voi, i vostri amici e la vostra famiglia". E aggiunge: "Dove vi fossero dei rischi, useremo tutti gli strumenti possibili. Su questo il governo è determinato perché la sicurezza dei nostri ragazzi è la sicurezza di tutto il Paese".
"La scuola riapre in sicurezza"
Sulla possibile risalita dei contagi in concomitanza del rientro in classe, Bianchi afferma: "Le scuole le riapriamo in sicurezza. Non abbassiamo la guardia di un centimetro. Tutti devono stare allerta: il personale, i ragazzi e le famiglie. Per fare questo, bisogna completare la vaccinazione di tutto il personale. Dobbiamo arrivare al 100%, come in Friuli, Puglia e Campania".
Sulle mascherine presto indicazioni precise dal Ministero
Il ministro interviene anche sulla questione delle mascherine in aula. Il decreto Covid del 6 agosto previsto ancora l'obbligo per gli studenti con un'importante deroga: in una classe di tutti vaccinati, si può fare a meno del dispositivo di protezione individuale. "Stiamo scrivendo linee guida con il Ministero della Salute e con il Garante per la Privacy. Saremo in grado di tutelare tutti", ha detto Bianchi, in riferimento alle critiche sull'opportunità di togliere le mascherine e il rischio discriminazione per chi non è vaccinato. Lo stesso ministro ha ribadito quanto detto anche a Rai Radio 1: "Nel decreto c’è scritto che daremo una indicazione precisa e per questo stiamo lavorando con il Garante per salvaguardare la privacy e qualsiasi rischio di discriminazione".