
Manca sempre meno per la conclusione dell’anno scolastico e sembra lecito iniziare a fare un bilancio di ciò che gli studenti hanno vissuto. L’emergenza sanitaria da Covid-19 e le inesorabili disposizioni governative atte a ridurre la diffusione del virus hanno creato non poco scompiglio, richiedendo a docenti e studenti uno sforzo maggiore per far proseguire la didattica.
Com’è stata l’esperienza in Dad? Per scoprirlo bisogna dare a voce a chi l’ha vissuta in prima persona. Ecco cosa ci ha confidato uno studente a proposito dei compiti in classe mai svolti a distanza e programmati in presenza “per colpa dei copioni”.
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Troppi compiti in classe una volta in presenza: la denuncia di uno studente
Si sa, il mese di maggio ha sempre richiesto un ultimo sforzo: l’anno scolastico finisce e tutti i docenti programmano gli ultimi compiti in classe e le ultime interrogazioni per valutare gli studenti nel migliore dei modi a giugno. Ma cosa succede se i i prof hanno procrastinato in tempi di Dad per paura che gli studenti copiassero o imbrogliassero? Dai messaggi che abbiamo ricevuto sui social è sempre più evidente che molti docenti abbiano deciso di spostare tutti i compiti in classe per il ritorno in presenza, creando non pochi disagi nell’organizzazione dello studio. Uno studente iscritto al primo anno di un istituto tecnico, ad esempio, ci ha scritto per raccontarci il suo ritorno in presenza: “In Dad non abbiamo fatto nessuna verifica e in queste settimane siamo pieni di interrogazioni e verifiche”. Dal suo racconto si evince dunque la decisione dei suoi docenti di destinare le ore di lezione telematiche alla spiegazione degli argomenti e quelle in presenza per le valutazioni, senza contare i problemi di connessione e la differente modalità di erogazione della didattica. Lo studente ha altresì raccontato che nessuno dei suoi docenti terrà conto dell’emergenza sanitaria: usando le sue parole, “i metodi di valutazione saranno gli stessi di quelli degli anni senza Covid”. Per lo studente questo vuol dire che “la Dad è stata solo una gran perdita di tempo, visto che quel periodo è come se fosse inesistente per i prof”.
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