
Il motivo? In un comunicato diffuso di recente, gli studenti addossavano le colpe della morte di Giuliano De Seta – studente morto in fabbrica durante il PCTO – al neo Ministro dell'Istruzione e ad altri rappresentanti delle istituzioni.
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PCTO, studenti contro le istituzioni. E il Ministro Valditara li querela
Facciamo però prima un passo indietro. Era il 16 settembre quando il 17enne Giuliano De Seta rimase schiacciato da una lastra di metallo nell'azienda dove stava svolgendo l'alternanza scuola-lavoro. La sua scomparsa è solo l'ultima in ordine di tempo e segue quella di Giuseppe Lenoci e Lorenzo Parelli, anche loro morti durante uno stage. Alla notizia del mancato risarcimento alla famiglia del giovane Giuliano, gli studenti sono insorti. Per ottenere infatti un congruo risarcimento da parte dell'INAIL occorre essere dipendente di un'azienda: questo il cavillo che di fatto impedisce alla famiglia De Seta di avere un risarcimento in termini economici. Così nella serata di ieri, un gruppo di volontari della “Rete degli studenti Milano” ha imbrattato di rosso la targa dell'INAIL di Milano, realizzando un'enorme scritta bianca davanti la sede che recita ”Vergogna”.A questo ha fatto seguito un comunicato diffuso su Instagram in cui gli studenti commentano così il mancato risarcimento alla famiglia del giovane Giuliano: ”Noi crediamo sia l’ennesima riconferma di un fatto ormai accertato e palese: lo stato non è interessato alla scuola. E men che meno a risolvere un problema ormai palese, ovvero la mancanza di sicurezza sul lavoro nel nostro Paese”. Ma è sul finale che emerge un'accusa durissima: ”Le tre morti sul lavoro che si verificano ogni giorno in Italia, oltre ai tre studenti morti in stage, non sono morti bianche. Posseggono dei mandanti ben precisi: da Confindustria a Mario Draghi, dall’Inail a Valditara. Tasselli che compongono il mosaico di un sistema ora più che mai schiavo del profitto e del tutto disinteressato al capitale umano utilizzato per generarlo. Non si può morire di scuola”. La reazione del Ministro Valditara non si è fatta attendere ed è stata ferma: ”Ho dato mandato ai miei avvocati di querelare i responsabili di queste dichiarazioni infamanti e gravemente diffamatorie. Con gli autori di questi comunicati non voglio aver nulla a che fare” così il titolare del dicastero dell'Istruzione.