3' di lettura 3' di lettura
Come sopravvivere ultimi giorni di scuola

L'ultimo tour de force prima di godere appieno della stagione estiva. Mancano pochi giorni alla fine dell'anno scolastico: quasi in tutta Italia, infatti, l'ultima campanella suonerà entro il 10 giugno spedendo in ferie migliaia di studenti.

Prima però c'è da mettere in salvo la pagella.

Non è mai semplice affrontare le ultime verifiche e interrogazioni dell'anno scolastico, anche perché – con la bella stagione alle porte - il caldo comincia a farsi sentire e la voglia di studiare scarseggia sempre di più. Come affrontare allora gli ultimi impegni scolastici in scioltezza? Lo abbiamo chiesto a Francesco Boz, psicologo e docente, che sui social dispensa trucchi e suggerimenti riguardanti la salute mentale tramite la pagina 'Oltreuomo'.

Leggi anche:

Come affrontare le interrogazioni degli ultimi giorni di scuola?

Mancano meno di trenta giorni alla chiusura degli istituti scolastici e tra gli studenti fervono i preparativi per un'estate all'insegna dello svago e della nullafacenza. Per farlo però dovranno prima superare le ultime verifiche scolastiche e sperare di scampare al possibile debito. In questo frangente, le emozioni possono giocare dei brutti scherzi. E' quindi molto importante cercare di rimanere lucidi, senza farsi distrarre da pensieri negativi e intrusivi. Boz spiega come la gestione delle proprie emozioni possa influire sul superamento di un ostacolo: “Esiste sempre una giusta distanza per vedere le cose. Guardare la propria situazione scolastica troppo da lontano spaventa, soprattutto se le materie con brutti voti da recuperare sono più di una. Il trucco è costruire una gerarchia delle priorità. Comincia affrontando quelle materie dove sei quasi certo di riuscire a recuperare con un po’ di buona volontà e senza particolare sforzo. In questo modo sarai sicuro di migliorare la tua situazione”. 

Come organizzare il carico di studio?

Proprio in questo periodo il nemico principale degli studenti è il tempo a disposizione. Perché spesso il problema è dover fare molto in poco tempo. Il carico di lavoro, poi, contribuisce a stressare maggiormente ragazze e ragazzi. Un carico supplementare di stress di cui non avrebbero bisogno. Ma, anche qui, spiega l’esperto, la strada da seguire è sempre la stessa: “Partire da quello che si può risolvere agilmente, per poi dedicarsi alle materie dove la difficoltà è media. Solo alla fine, dopo aver messo a posto le discipline che si considerano più semplici, ci si può eventualmente cimentare con il tentativo disperato di raddrizzare quella materia che proprio non va giù. Iniziare dalle sfide più abbordabili può sembrare strano, ma nei casi di emergenza è la cosa migliore da fare. Altrimenti si rischia di sprecare energie senza ottenere niente”.