
Grandi novità in vista per gli studenti che dovranno affrontare gli esami di Maturità e di Terza Media nei prossimi anni. Ormai la notizia è di dominio pubblico: nel maxi pacchetto di decreti approvati recentemente dal consiglio dei Ministri, con cui il Governo ha fatto un ulteriore passo avanti nell’attuazione della legge sulla ‘Buona Scuola’, si prevede anche una sostanziale modifica delle prove finali dei due cicli di studio.
Si vociferava da tempo che al ministero dell’Istruzione stessero pensando di mettere mano ai due esami; ora ne abbiamo la conferma. Era dai tempi dell’introduzione della terza prova e del nuovo scritto d’Italiano che non si assisteva a un cambio di passo del genere. Anche se bisogna attendere ancora un po’: le novità saranno infatti operative solo dopo la ratifica del Parlamento e comunque non prima del prossimo anno scolastico (2017/2018) per le medie e del 2019 per l'esame delle superiori.
Le reazioni alla nuova Maturità e al nuovo esame di Terza Media
Ma, aldilà dei contenuti delle due riforme, la sola ufficialità di un nuovo Esame di Stato e di una diversa organizzazione della prova finale di Terza Media ha scatenato il popolo della rete. Due i partiti in campo: da un lato gli studenti che hanno appreso che dovranno affrontare gli esami con le nuove modalità, dall'altro chi l'ha già affrontata o lo farà quest'anno (per l'ultima volta con il vecchio sistema). I primi ben contenti di cimentarsi con esami, almeno sulla carta, più semplici; i secondi furiosi contro un sistema che si alleggerisce ogni volta di più. Anche se, in verità, le due fazioni in alcuni casi si mischiano.Vuoi rimanere sempre aggiornato? Iscriviti al nostro gruppo Maturità - Io ce la posso fare
I critici puntano il dito contro l'estrema facilità della maturità
Da tempo le critiche maggiori si concentrano sul fatto che la maturità si sta trasformando sempre più in una formalità. Con un po' d'impegno si può addirittura arrivare alla vigilia dell'esame con la promozione quasi in tasca. Qualcuno pensa che i soldi spesi per organizzare una cosa "inutile" si potrebbero investire per migliorare le nostre scuole. Dare più peso al curriculum, poi, se da qualcuno è visto come un bene, da altri è considerato poco stimolante per affrontare con impegno un esame che, per tradizione, è sempre stato uno spartiacque nel percorso di crescita dei ragazzi.“Mentre negli altri Paesi ci si impegna e si studia – scrive un utente su Facebook – da noi si tende a mandare avanti più gente possibile”. C’è anche chi ritiene che i commissari esterni - mantenuti dalla riforma - “non bastano per ridare serietà e dignità alla nostra scuola secondaria”.
I paladini della riforma sono una minoranza ma hanno argomenti forti
Ma al coro dei detrattori si contrappone quello di chi difende l'iniziativa del Miur. "Uno studente deve essere valutato in base a ciò che ha dato durante l’intera vita scolastica e non in una giornata”, si oppone un altro utente; aspetto su cui effettivamente il Miur punta molto. E c'è persino chi, maturato da tempo, sarebbe ben contento di affrontare una prova così come disegnata a Viale Trastevere: “un metodo - a suo dire -che valorizza maggiormente chi studia davvero”. Ma sarebbe impossibile sintetizzare l'intero dibattito in poche righe, soprattutto perché siamo consapevoli che, nelle prossime settimane, si sprecheranno i commenti e le analisi. Alla vigilia dell'esame di giugno, poi, qualcuno già parlerà con nostalgia dell'ultima maturità con la terza prova. Altri si opporranno con dodici mesi d'anticipo alla nuova struttura dell'esame. Altri ancora si ergeranno a difensori estremi della nuova strada tracciata. in mezzo gli studenti, volenti o nolenti, dovranno mettersi l'anima in pace e affrontare la maturità. Che, in fondo, rimane sempre lei, con i suoi pregi e i suoi difetti: l'incubo degli studenti.Marcello Gelardini
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