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 Divampa la polemica politica sull'uso della mascherina in classe. Scontro a distanza tra il sottosegretario all'Istruzione, Rossano Sasso e il ministro della Salute, Roberto Speranza. C'è chi dice sì e chi dice no al mantenimento del dispositivo di protezione individuale in classe.

Sottosegretario Sasso: "Troppo caldo, basta mascherina in classe"

“Condivido l’appello del presidente della Liguria, Giovanni Toti, a rimuovere l’obbligo di indossare la mascherina nelle aule scolastiche. Una richiesta che mi è arrivata anche da tante famiglie, che ci sollecitano ad adottare una misura di buon senso per l’ultima parte dell’anno scolastico“, scrive su Facebook il sottosegretario all'Istruzione, Rossano Sasso.

"Come Lega lo stiamo chiedendo da diverse settimane, in considerazione sia del miglioramento dei dati epidemiologici sia della brusca impennata delle temperature, che soprattutto nel Mezzogiorno rende davvero difficile seguire le lezioni: oggi, in diversi centri, siamo abbondantemente oltre i 30 gradi".

E ancora: "Tra l’altro, è ormai dimostrato che a scuola il rischio di contagio riguarda soprattutto le fasi di entrata e di uscita, non certo quando gli studenti sono seduti ognuno al proprio posto. Si potrebbe lasciare l’obbligo di indossare la mascherina solo quando ci si alza dal banco o si circola nei corridoi. La decisione finale spetta al ministro Speranza, che mi auguro si dimostri più in sintonia con il Paese reale rispetto a quanto fatto finora".

Per Salvini mascherina in classe "regola inutilmente punitiva"

Anche Matteo Salvini sostiene le dichiarazioni del sottosegretario Sasso: “Più di 30 gradi in classe e obbligo di mascherina su bocca e naso per ore anche seduti al banco? Non ha senso, cambiamo questa regola inutilmente punitiva, lo meritano i bambini, lo chiedono genitori e insegnanti” ha commentato il segretario della Lega.

Speranza: "Non decide la politica, ma la scienza"

Non tarda ad arrivare la risposta del ministro della Salute, Roberto Speranza. A margine di un incontro pubblico a Genova, l'esponente del governo Draghi afferma: "Sono valutazioni che deve fare la nostra comunità scientifica. Non sono mai state scelte politiche, sono scelte tecniche che vanno valutate in quanto tali".

Gli esperti si dividono sul mantenimento della mascherina

Non c'è posizione univoca nemmeno tra gli esperti. Per Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma: "Capisco che mantenere la mascherina in classe è un sacrifico e un fastidio per i ragazzi ma durerà ancora poca più di un mese. Mollare proprio ora non vale la pena soprattutto perché la circolazione del virus è ancora alta e i decessi giornalieri superano quota 100. Non si scherza con questi numeri". Per il virologo Fabrizio Pregliasco, invece: "La protezione conferita dalle mascherine, in particolare Ffp2, come si è visto anche durante le fasi più dure della quarta ondata, permette di mantenere la didattica in presenza, con tutti i suoi vantaggi su apprendimento e socialità, riducendo al contempo in tutti i bimbi in fase di incubazione e asintomatici la possibilità di diffondere la malattia ai compagni". Per Maria Rita Gismondo, invece: "Assolutamente via le mascherine, immediatamente. Portare le mascherine con queste temperature" esterne, improvvisamente schizzate verso valori estivi, non solo è un danno perché si soffre ancora di più il caldo. E nemmeno soltanto perché in questa stagione le mascherine stanno producendo anche delle reazioni cutanee, da riacutizzazioni di acne a eruzioni varie".

Mascherine in classe, cosa prevede la normativa

Nel Decreto Riaperture, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, si specifica che "è fatto obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo chirurgico, o di maggiore efficacia protettiva, fatta eccezione per i bambini sino a sei anni di età, per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso dei predetti dispositivi e per lo svolgimento delle attività sportive". Non solo: in caso di almeno quattro positivi tra gli alunni, docenti e studenti devono indossare per dieci giorni dal contatto con il positivo la mascherina FFP2. La situazione epidemiologica non permette, al momento, nessuna "fuga in avanti", nessun passo "sconsiderato".