4' di lettura 4' di lettura
settimana di mobilitazione studentesca

Conclusi gli Stati Generali della scuola, in programma lo scorso weekend, gli studenti annunciano una nuova ondata di proteste che nei prossimi giorni investirà le piazze italiane. Al centro delle proteste, ancora una volta, il sistema del PCTO e l'alternanza scuola-lavoro.

La recente morte del giovane Giuseppe Lenoci, che ha seguito a breve distanza quella di Lorenzo Parelli, ha spinto gli studenti ad unirsi nella forte richiesta di un cambio di rotta riguardante il dualismo scuola-lavoro.

Mobilitazione studentesca: gli appuntamenti

Il primo appuntamento è previsto per questo pomeriggio ad Ancona, dove andrà in scena un presidio alle 16:30 in piazza Cavour per ricordare Giuseppe Lenoci e chiedere di intervenire subito sul Pcto. La protesta vedrà l'unione dei comitati studenteschi, liceali e universitari, come protagonisti: al fianco della Rete degli Studenti Medi delle Marche saranno presenti anche ACU Gulliver - Unione degli Universitari e Officina Universitaria. Nella giornata di oggi è poi prevista anche l’audizione della Rete degli Studenti Medi presso la Commissione Istruzione della Camera dei Deputati che esporranno le loro ragioni, oltre che sul PCTO, anche sul tema della Maturità. E per tutta la settimana, poi, sono previste assemblee nelle scuole e nei luoghi di lavoro, che vedranno coinvolti sia gli studenti che i lavoratori.

Rete degli Studenti Medi e Unione degli Universitari: uniti contro PCTO

“Gli studenti e le studentesse stanno dando un segnale forte al Paese” spiega Tommaso Biancuzzi, coordinatore della Rete degli Studenti Medi. “Da settimane ci mobilitiamo contro un’Alternanza Scuola-Lavoro che sfrutta e ci inserisce in un mondo del lavoro precario e insicuro, oltre che contro un sistema didattico che ci impone un Esame di Maturità che non valuta nulla e non ci permette di crescere”. Da qui la richiesta alle istituzioni: “Ci mobilitiamo contro un sistema di istruzione che ci schiaccia e non ci permette di sviluppare noi stessi e costruire un futuro migliore. La politica deve ascoltarci e rendersi disponibile a cambiare la scuola ripartendo da noi".

Alle parole di Biancuzi fanno eco le dichiarazioni di Giovani Sotgiu, coordinatore dell'Unione degli Universitari: “Le mobilitazioni continuano, studentesse e studenti scendono in piazza e chiedono a gran voce risposte. Siamo immersi in un sistema che sfrutta le giovani generazioni, che normalizza il precariato e il lavoro privo di tutele e sicurezza”. Si fa largo, tra gli studenti, l'appello al cambiamento: un sistema che tenga realmente conto delle esigenze degli studenti, e non solo delle aziende: “La decisione del Parlamento Europeo di bocciare l’abolizione dei tirocini non retribuiti, insieme al modello fallimentare del PCTO, rende evidente come sia necessario costruire una nuova cultura del lavoro passando certamente anche per i luoghi di formazione, e come questi debbano slegarsi da un modello legato esclusivamente a logiche di profitto e alla compressione dei diritti”.