ImmaFer
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occupazione liceo Torino
Fonte: Instagram @colletivoprimo

Si prospetta un "autunno caldo" nelle scuole italiane, con le prime occupazioni studentesche che peraltro, quest’anno, sono partite in anticipo rispetto al solito. A spingere ragazzi e ragazze alla mobilitazione è soprattutto la questione palestinese, insieme al sostegno alla Global Sumud Flotilla.

Dopo i cortei dello scorso 22 settembre, le proteste nelle università e il via dal liceo Rossellini, da Roma a Torino si moltiplicano le iniziative. Con striscioni, fumogeni e presidi che stanno scandendo sempre più le settimane iniziali dell'anno scolastico 2025-26.

Indice

  1. Roma, due scuole occupate nel giro di pochi giorni
  2. “Un altro miglio percorso dall’equipaggio di terra”
  3. Assemblee e sostegno da altri collettivi
  4. Anche Torino si mobilita: occupazioni e presidi
  5. Assemblee anche all’Einstein e al Gioberti
  6. Una mobilitazione che punta a crescere

Roma, due scuole occupate nel giro di pochi giorni

Nella mattinata di lunedì 29 settembre, il liceo Cavour di Roma è stato occupato. Studentesse e studenti sono entrati nell’edificio, hanno esposto bandiere della Palestina e acceso fumogeni, affiancando il tutto a uno striscione con la scritta: “Cavour occupato, blocchiamo tutto contro lo stato terrorista di Israele”.

Si tratta del secondo istituto della Capitale che, in pochi giorni, è stato "preso" dagli studenti. A dare il via alla mobilitazione era stato l’istituto Rossellini, la cui succursale di via Giuseppe Libetta è stata occupata mercoledì 24 settembre e liberata quattro giorni dopo, domenica 28.

A dare notizia della nuova occupazione è stato il collettivo Cavour Autonomo, che annuncia anche l'imminente pubblicazione di un documento politico in cui saranno chiarite le motivazioni della protesta. Già ora, però, il legame con la situazione in Palestina è esplicito, così come il riferimento alla Global Sumud Flotilla e allo sciopero generale del 22 settembre scorso.

L’occupazione è stata preceduta da un’assemblea pubblica, svoltasi domenica 28 a Villa Celimontana, dal titolo “Occupiamoci della nostra scuola”. “Il tempo di mobilitarsi è ora", hanno spiegato attiviste e attivisti, "per la Palestina, per la Global Sumud Flotilla, contro il governo Meloni complice”.

“Un altro miglio percorso dall’equipaggio di terra”

A promuovere l’azione è stato anche il collettivo Osa, già presente all’occupazione del Rossellini: “Si tratta - dichiarano i promotori del movimento - di un altro miglio percorso dall’equipaggio di terra, che con la continua mobilitazione sostiene la navigazione della Global Sumud Flotilla verso Gaza per rompere il blocco navale di Israele. Dopo il Rossellini, il Cavour risponde al grido di ‘occupiamole tutte’, per far sì che le scuole siano un baluardo nella solidarietà alla Palestina affianco ai portuali, ai lavoratori e agli universitari che hanno paralizzato l’Italia il 22 settembre”.

“Questa occupazione così come tutte le lotte che abbiamo portato avanti come Osa nelle ultime settimane", aggiunge il collettivo, "sono figlie dell’urgenza di mobilitarsi che arriva dall’invasione via terra di Gaza City, dalle minacce di Israele alla Global Sumud Flotilla, e dalla posizione complice e inerme del governo Meloni. E proprio per questo rilanciamo dal Cavour occupato la necessità di bloccare tutto e di scendere in piazza nella giornata di sciopero generale già annunciata quando Israele bloccherà la Global Sumud Flotilla”.

Assemblee e sostegno da altri collettivi

Attualmente, dunque, sono due le scuole occupate a Roma. Con la mobilitazione del Cavour che ha ottenuto la solidarietà di diversi collettivi studenteschi romani, come quello del liceo Manara a Monteverde, e del collettivo universitario Zaum Sapienza.

Nelle scuole e nelle università della Capitale, infatti, l’ultima settimana è stata caratterizzata da un susseguirsi di assemblee, riunioni e confronti. L’obiettivo, dichiarato in più occasioni, è sintetizzato in uno slogan: “Bloccare tutto”.

Anche Torino si mobilita: occupazioni e presidi

La protesta studentesca, però, si sta estendendo anche al Nord, specialmente a Torino, con diverse scuole della città in agitazione. Lunedì 29 settembre è stata la volta del Primo liceo artistico, con gli studenti della sede di via Carcano che hanno annunciato l’occupazione dell’edificio con uno striscione calato dalle finestre. 

Gli studenti spiegano che durante i giorni di mobilitazione saranno organizzati laboratori e incontri con ospiti esterni. Dalla scuola, però, si parla al momento di una manifestazione e non di un’occupazione pienamente in corso.

Assemblee anche all’Einstein e al Gioberti

Mobilitazione anche all’Einstein, dove in tutte e tre le sedi gli studenti sono arrivati con striscioni e megafoni. “Nella sede di via Bologna", ha dichiarato il dirigente, come riporta 'LaRepubblica', "sono rimasti fuori circa 60 ragazzi, si sono radunati in cortile dove hanno organizzato un’assemblea. Poi sono entrati a scuola, hanno gridato alcuni slogan”. Sui social si legge il programma durante l'autogestione, anche qui, come a Roma, sono previsti laboratori e il collegamento con la Global Sumud Flottilla.



Protesta in corso anche al liceo Gioberti, dove le ragazze e i ragazzi hanno annunciato: “Non ci hanno dato l’assemblea e ce la siamo presi. Gioberti occupato”. L’istituto, situato nel centro di Torino, si aggiunge così alla lista di scuole pronte a far sentire la propria voce. "Non ci arruolerete nella vostra guerra sanguinaria", si legge sui social.

Una mobilitazione che punta a crescere

L’ondata di protesta lanciata dagli studenti italiani sembra, comunque, destinata ad allargarsi ulteriormente. Al centro restano la solidarietà alla causa palestinese, il sostegno alla Global Sumud Flotilla e la critica aperta al Governo italiano.

Il calendario scolastico è appena iniziato, ma per molti studenti, la priorità - almeno per ora - è un’altra: bloccare tutto. 

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