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Logo del Ministero per i prodotti delle scuoleGiuseppe Valditara lancia la sua nuova proposta: un logo rappresentativo della scuola italiana, con lo scopo di riconoscerne il prestigio tramite i suoi prodotti e portare nuovi finanziamenti al settore.

L’iniziativa è stata presentata in occasione dell’inaugurazione di una scuola, come fa sapere ‘Il Sole 24 Ore’. Non tutti si sono detti entusiasti della nuova trovata del numero uno di viale Trastevere.

Il nuovo marchio della scuola italiana

Un apposito logo per la scuola italiana. Con quale funzione? Beh, per esempio potrebbe accompagnare l’incisione di musica o la produzione di felpe. Questa è la recentissima idea lanciata dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, in dialogo con gli studenti del liceo musicale Zucchi di Monza, inaugurato nella mattina del 6 novembre. Il ministro, come fa sapere ‘Il Sole 24 Ore’ ha infatti proposto “l'incisione di brani da commercializzare con il logo del Ministero” quale “strumento di finanziamento alla scuola”. In altre parole, l’iniziativa avrebbe alla base lo scopo di conferire ai prodotti provenienti dalla scuola italiana un proprio marchio unico e distintivo: un modo innovativo per portare nuovi finanziamenti alla scuola riconoscendone il prestigio.

Il tutto in una cornice più ampia di dialogo con il mondo delle imprese, tra cui anche le case discografiche e i costruttori di strumenti musicali: “Abbiamo voluto creare una direzione sulla ricerca che favorisca il contatto tra mondo dell'impresa e della scuola”. Da qui anche l’idea che vedrebbe la realizzazione di un museo, aperto al territorio, degli strumenti antichi e degli spartiti.

Valditara: “L'antidoto più forte è una scuola che sappia valorizzare i talenti. È da qui che voglio partire”

“Quando parlo di scuola costituzionale”, ha continuato il numero uno di viale Trastevere, “ho in mente questa stupenda esperienza. Mentre visitavo i laboratori vedevo ragazzi impegnati, responsabili, maturi e pensavo che questo modello è l'antidoto più forte contro ogni forma di devianza, di bullismo e dispersione”. Ha poi concluso Valditara: “Quando un ragazzo, qualunque sia la sua origine, trova nella scuola un momento di realizzazione, trova insegnanti generosi e preparati, trova istituzioni così armoniche, quel ragazzo sa che il futuro è nelle sue mani, ha possibilità di crescere in modo sano. L'antidoto più forte è una scuola che sappia valorizzare i talenti. È da qui che voglio partire

Le reazioni alla proposta

L’iniziativa di Giuseppe Valditara non ha messo d’accordo tutti. “Al di là dei fondi del Pnrr, che purtroppo finiranno, le scuole hanno sempre bisogno di risorse finanziarie aggiuntive e quindi nuove iniziative, che siano a norma di legge, sono utili per acquisire le risorse di cui la scuola ha bisogno”, questo è il pensiero di Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale presidi di Roma. Dello stesso avviso Ivana Barbacci, segretaria nazionale della Cisl Scuola: Ben vengano tutte le idee utili ad esaltare il grande e qualificato lavoro che studenti, insegnanti, dirigenti e personale Ata realizzano a scuola. Questo è un esempio concreto di quanto non sia necessario un “liceo del Made in Italy”, perchè la cultura del “made in Italy” è trasversale a tutte le esperienze formative delle nostre scuole”.

Dalla parte opposta della barricata, invece, Gianna Fracassi di Flc Cgil, che pone la questione da tutt’altro punto di vista: “Chi deve trovare i modi, ma più che altro le risorse per finanziare la scuola, è il ministro dell'Istruzione, non gli studenti vendendo “i prodotti” come li ha chiamati”.