Francesco Bertoldi
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Picchiato davanti a scuola: bulli rompono la mandibola a 11enne

L’11enne è stato picchiato davanti alla scuola media dove frequenta la prima classe. Gli aggressori sono altri due alunni, poco più grandi di lui. La violenza ha portato a delle conseguenze, anche di una certa gravità: la frattura della mandibola e ben 30 giorni di prognosi.

È accaduto lunedì mattina, in un comune della Bassa modenese. Questo è quanto si apprende da ‘il Resto del Carlino’, che ha riportato la notizia.

La madre: “Mio figlio picchiato da due bulli, mentre altri ragazzi ridevano e riprendevano la scena con il cellulare”

Frattura della mandibola, dolori all’addome e al volto, e una prognosi di 30 giorni

. L’11enne è stato aggredito pochi giorni fa davanti alla scuola media da altri due adolescenti. A raccontare l’episodio è stata la madre della giovane vittima, che nella giornata di martedì si è recata in questura per presentare la denuncia ai carabinieri: “Mio figlio come ogni giorno è arrivato davanti alla scuola verso le 7:45, e insieme a un amichetto hanno fatto una passeggiata intorno all’edificio in attesa di entrare in classe”. Ed è proprio dietro la scuola che è avvenuto il fattaccio, il ragazzo è stato infatti preso di mira da due bulli di poco più grandi che frequentano la stessa scuola. E a quanto pare non si trattava della prima volta: “Già la settimana prima lo avevano spintonato, ma lunedì il tutto è degenerato in vera e propria aggressione. Lo hanno spinto poi sono partiti i pugni in faccia e i calci al torace, costole e alle gambe. Ma c’è anche di più: “Nel frattempo, mi ha raccontato mio figlio, altri ragazzi ridevano e riprendevano la scena con il cellulare.

I due bulli cercavano l’11enne per picchiarlo di nuovo, lo sconcerto della madre: “Perché non sono ancora stati sospesi?”

Una volta arrivata la chiamata da parte della scuola, la madre è subito accorsa per prendere il figlio e portarlo in ospedale, il Policlinico di Modena. Lì sono rimasti per nove ore, racconta la donna, durante le quali il ragazzo è stato sottoposto a tutti gli accertamenti del caso per monitorare la situazione degli organi vitali. Il giorno seguente, madre e figlio sono andati a sporgere denuncia per lesioni personali presso i carabinieri. “Mentre eravamo in caserma”, ha aggiunto la madre, “mio figlio ha ricevuto dei messaggi dai compagni di classe che gli dicevano che i due bulli, quella mattina stessa, lo stavano cercando a scuola e io, più tardi, da alcune mamme ho ricevuto messaggi che riferivano la stessa cosa, ovvero che i due bulli stavano cercando mio figlio per picchiarlo ancora. Erano già stati identificati dalla preside, eppure, mi chiedo con sconcerto, perché non sono ancora stati sospesi?.

Un mese senza scuola: la DAD negata

Ciò che è successo è grave, anche in considerazione della giovanissima età dei ragazzi coinvolti. E infatti la madre sta ricevendo la solidarietà da parte di molti genitori, a loro volta preoccupati per la sicurezza dei propri figli. Occorre che chi ne ha i poteri faccia qualcosa, ha detto la donna, come riportato da ‘il Resto del Carlino’. “Sono necessari controlli davanti alla scuola, e non solo per evitare che le macchine entrino nella via. Devono tutelare i nostri ragazzi”.

Il ragazzo, a causa dell’aggressione, salterà un intero mese di lezioni: “Ho chiesto alla scuola se fosse stato possibile attivare la Didattica a Distanza”, ha spiegato la madre, “ma mi è stato risposto che non ci sono le condizioni per farlo. Quindi, seguendo i programmi della classe, dovrò cimentarmi nel ruolo di professoressa. Per fortuna ci sono i nonni, perché io comunque devo lavorare e non mi piace lasciarlo solo adesso”.

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