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emendamento manovra rinnovo ATA 2022

Migliaia di collaboratori scolastici rischiavano di non mettere più piede a scuola dopo Natale, mettendo in pericolo la regolare riapertura delle scuole dopo le vacanze. Si trattava infatti del cosiddetto organico Covid, personale docente e ATA aggiuntivo assunto a settembre proprio a causa della pandemia.

Peccato che i contratti scadevano a dicembre. Se per gli insegnanti erano state trovate le risorse per arrivare fino a giugno, per gli ATA la situazione era ancora aperta.
Le proteste degli ultimi giorni nel comparto scuola, infatti, erano anche supportate da molti dirigenti scolastici che temevano di non avere abbastanza personale per gestire le numerose incombenze legate alle lezioni in presenza ai tempi della pandemia.
In extremis ieri è arrivato l’emendamento del Governo alla manovra, depositato in commissione Bilancio del Senato, con cui vengono stanziati ulteriori 100 milioni per consentire la proroga degli incarichi temporanei del personale ATA della scuola legati all’emergenza Covid.

Organico ATA per incombenze Covid, dopo le proteste il rinnovo

Il Governo ha sciolto positivamente il nodo della proroga dei lavoratori amministrativi, tecnici e ausiliari aggiuntivi della scuola, il cosiddetto organico Covid” ha annunciato Rossano Sasso, sottosegretario del ministero dell'Istruzione. “Un nuovo stanziamento da 100 milioni di euro permetterà di spostare a giugno 2022 la scadenza dei contratti, inizialmente prevista per la fine di quest’anno.

E ha quindi proseguito il sottosegretario: “In questo modo decine di migliaia di persone avranno un orizzonte lavorativo più ampio e il sistema scolastico non subirà alcun contraccolpo nel regolare svolgimento delle attività didattiche.” Rassicura Sasso, considerato che i 100 milioni aggiuntivi per gli Ata consentiranno di coprire nel periodo da gennaio a giugno 2022 circa 7.800 contratti a tempo determinato per i collaboratori scolastici, secondo la stima de il Sole24Ore.

Soldi anche alle scuole paritarie e agli insegnanti: il contenuto dell’emendamento

Tuttavia questi 100 milioni non sono l’unico stanziamento ulteriore previsto dall’emendamento depositato nelle scorse ore in Senato. Altri fondi arriveranno per le scuole paritarie e per gli insegnanti, come spiega anche Sasso: “Oltre ai 20 milioni destinati alle scuole d'infanzia paritarie, il Governo ha lavorato a fondo per reperire 60 milioni per valorizzare la figura degli insegnanti intervenendo sulle loro retribuzioni, altro provvedimento che si attendeva da tempo.”

Infatti i 60 milioni di cui parla il Sottosegretario saranno investiti per valorizzare al meglio la professione docente; voce in realtà già presente nel disegno di legge di bilancio con 230 milioni, che quindi arriverà complessivamente a 290 milioni. “I nostri docenti sono storicamente penalizzati rispetto alla media dei colleghi europei e, anche in considerazione della straordinaria dedizione dimostrata in un periodo così delicato per il Paese e per il sistema scolastico, era doveroso fare un significativo passo avanti.” Questi fondi saranno quindi spesi per spostare in avanti l’asticella dei 100 euro destinati agli aumenti in busta paga degli insegnanti con il prossimo rinnovo del contratto.

Siamo contenti che anche le forze politiche più refrattarie si siano convinte ad andare nella giusta direzione. Fare l’interesse della scuola – conclude Sasso – significa fare il bene dell’Italia”.