Matteo Bortone
Autore
lista stupri liceo Lucca
Fonte: Corriere Fiorentino

Una nuova ‘Lista stupri’, dopo il primo caso del liceo Giulio Cesare di Roma, ha fatto la sua comparsa mercoledì mattina, nel bagno dei maschi. Questa volta la notizia arriva dal liceo scientifico Vallisneri di Lucca.

La lista è stata fatta con un pennarello nero e riportava due nomi in un elenco numerato, all’interno di una cornice più ampia che sembrava suggerire la possibilità di aggiungerne altri per allungare l’elenco. Oltre ai nomi su quel muro c’era anche disegnato l’organo genitale femminile.

Indice

  1. La scoperta della lista
  2. La condanna degli studenti

La scoperta della lista

A scoprire la nuova ‘Lista stupri’ nel liceo di Lucca è stata una studentessa, il cui nome era all’interno di quell’elenco. La ragazza non sa spiegarsi il perché proprio lei, ma intanto la famiglia ha già sporto denuncia subito dopo l’accaduto, anche se ormai quella lista era già stata cancellata.

A ordinare la rimozione della scritta, secondo quanto riportato da ‘La Nazione’, sarebbe stata la dirigente scolastica, appena è venuta a conoscenza dell’accaduto.

Ora la polizia sta indagando per risalire agli autori di un gesto che ha i tratti di una vera e propria violenza.

La condanna degli studenti

Dura è stata la condanna degli studenti per l’episodio che si è verificato, esprimendo il loro “profondo dissenso”. Come riporta il ‘Corriere Fiorentino’, i rappresentanti d’istituto hanno scritto: “Durante le prime ore scolastiche di oggi (3 dicembre) è apparsa una scritta abominevole nei bagni della nostra scuola. Una lista con due nomi, messi lì come se fossero alla gogna. Per fortuna, appena la preside è stata messa a conoscenza dell’accaduto, il bagno è stato ritinteggiato”.

Per gli studenti, però, cancellare quella scritta non è la soluzione al problema: "Ci sentiamo in dovere di comunicare il nostro profondo dissenso. Vogliamo che si conosca anche questa fetta del corpo studentesco che di solidarietà non ne ha, tantomeno nei confronti delle donne. Come rappresentanti di istituto, ci opponiamo fortemente a ogni tipo di violenza". 

La scuola, dunque, definisce quella lista anche come un gesto di emulazione dopo il caso di Roma, che secondo gli studenti “non va sottovalutato”, e da cui prendono le giuste distanze.

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