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aerazione intervista CostarelliSi attendevano indicazioni soprattutto sull’installazione di sistemi meccanici di aerazione e ricircolo dell’aria. Ma, nel testo, tali accorgimenti - considerati dagli esperti l’arma principale per mettere in sicurezza studenti, docenti e personale scolastico - vengono relegati ad “optional”.

Invitando, piuttosto, a puntare sul semplice ricambio naturale dell’aria (con le finestre aperte) e sulle altre regole base anti-contagio (mascherine, distanziamento, ecc.); esattamente come nei primi due anni di pandemia. Le tanto attese “Linee Guida” sulle misure da adottare nel prossimo anno scolastico per garantire una buona qualità dell’aria nelle classi, e limitare così la diffusione del Covid-19, hanno finalmente visto la luce.

Con la loro pubblicazione in Gazzetta Ufficiale sono, di fatto, diventate norma. Ma il loro contenuto ha lasciato perplessi in molti. Tra i più “combattivi”, in queste ore, si segnalano i dirigenti scolastici. Per capirne di più, Skuola.net ha interpellato Cristina Costarelli, Presidente dell’Associazione Nazionale Presidi (ANP) del Lazio e dirigente del Liceo “Newton” di Roma, che in parte ci conferma come le nuove misure in realtà siano già “vecchie”.

Linee Guida sull’aerazione, i presidi: “Impossibile farsi trovare pronti a settembre”

La dirigente scolastica nutre diversi dubbi sulle norme presenti nel documento, a partire da quella che indica la ventilazione come misura primaria: “La semplice ventilazione delle aule attraverso l’apertura delle finestre - si legge nel testo - può migliorare sensibilmente la qualità dell’aria, favorendo la diluizione e la riduzione sia di agenti chimici liberati all’interno”. Un passaggio che, però, per la preside altro non è che ”un’azione che già si metteva in atto consuetamente”.

Ma sono soprattutto le continue azioni richieste ai dirigenti scolastici, sempre più spesso costretti a occuparsi di tematiche che in teoria non gli appartengono, a suscitare un po’ di malcontento: ”L’altra perplessità - continua Costarelli - riguarda il fatto che queste linee guida sono destinate ai fabbricanti e agli utilizzatori degli apparecchi. C’è l’utilizzo di un linguaggio tecnico e riferimenti normativi che il dirigente scolastico - per sua formazione - non è tenuto a possedere. Sarebbe stato opportuno un testo per i fabbricanti e tecnici, e un testo ad hoc per il dirigente scolastico, che non è un tecnico”.

Ma, anche qualora ci fossero dirigenti di buona volontà che riescano a comprendere correttamente il testo, analizzandolo ed estrapolando le informazioni chiave, la possibilità che tutto questo diventi realtà a settembre appare una chimera: “L’altra grande questione che emerge - rivela Costarelli - è quella delle tempistiche; le linee guida erano annunciate a febbraio ma sono arrivate ad agosto, settembre è alle porte e la possibilità che quanto indicato sia messo in atto per l’inizio dell’anno scolastico è impossibile e imprevedibile. Ad esempio, si fa riferimento a personale qualificato che dovrebbe intraprendere queste azioni di approfondimento, di valutare e verificare se necessario un tipo di impianto piuttosto che un altro: personale qualificato che le scuole non hanno”. Che andrebbe rintracciato e attivato in queste poche settimane che ci separano dalla prima campanella.

Sistemi di aerazione: meno responsabilità sui presidi, ma mancano i fondi

Nonostante poi nel documento si apra alla possibilità di installare apparecchi di sanificazione, igienizzazione e purificazione dell’aria, all’appello mancano i fondi necessari all’acquisto. I 150 milioni di euro erogati alle scuole dal Dl Sostegni del 2021 non sono stati infatti sufficienti: secondo i dirigenti scolastici, servirebbero circa 60mila euro per dotare una struttura scolastica di medie dimensioni con queste migliorie. E per rispondere alle esigenze di tutte le scuole attive sul territorio sarebbe necessaria quindi una somma vicina ai 2 miliardi di euro. Un dato che, come certificato da un recente sondaggio targato Skuola.net, nello scorso anno scolastico, ha portato un efficace sistema di aerazione nella classe di appena il 5% degli studenti. “Un problema che rimane anche qualora le scuole ravvisino la necessità di un certo tipo di impianto”, spiega Cristina Costarelli.

Se c’è però un elemento positivo nelle nuove indicazioni questo sta nel fatto che il dirigente scolastico viene in un certo senso demansionato rispetto al passato: “C’è una procedura che per il dirigente scolastico è utile, ovvero quella che gli dà la facoltà di chiedere alle autorità competenti - dipartimenti di prevenzioni delle ASL e ARPA - di effettuare attività preliminari di monitoraggio della qualità dell’aria e, qualora fossero richieste attività particolari, di rivolge all’ente proprietario dell’edificio”.

I tempi stretti per gli interventi aprono al rischio disagi per settembre

In sostanza, quindi, la procedura è ”affidata alle istituzioni pubbliche, senza oneri per la scuola”. Da qui però emerge un’altra perplessità che mina dal basso tutto il sistema: “Riguarda le tempistiche e i fondi”, avverte la preside. Immaginando situazioni come quella del Lazio, con tantissimi istituti presenti sul territorio, “nel momento in cui tutte le scuole chiederanno consulto agli enti, quali saranno le tempistiche per i fondi e gli interventi?”, dice perplessa la dirigente del “Newton”.

Con la professionalità che li ha contraddistinti finora, i presidi si dicono però disponibili a "rimboccarsi le maniche” per provare a garantire una partenza d’anno scolastico senza intoppi: ”Posso già dire da ora - assicura Costarelli - che mi atterrò a queste indicazioni, quindi chiederò sopralluogo e valutazione agli enti preposti e poi agli enti proprietari, per quanto di loro competenza. In generale, per quanto riguarda i dirigenti scolastici, continueranno a mettere in atto tutte quelle misure intuitive, come l’apertura delle finestre, ma anche piccoli interventi come posizionare nelle aule rilevatori di CO2, che aiutano a capire quando si rende necessario aprirle”.