
Dall'inizio del mese di gennaio in tutta Italia, e non solo, stanno iniziando a essere sempre più frequenti le cerimonie e le iniziative inerenti alla Giornata della Memoria, che ogni anno si celebra il 27 gennaio, giorno in cui, nel 1945, le truppe dell'Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. Uno dei primi significativi avvenimenti di quest'anno è stato il Viaggio della Memoria, organizzato dal Ministero dell'Istruzione, al quale ha partecipato anche la neo Ministra Lucia Azzolina, e che ha dato il via a tutte le altre celebrazioni. E proprio ieri, il 20 gennaio 2020, ha avuto luogo un altro importante evento: l’incontro organizzato dall'Associazione “Figli della Shoah”. Durante il meeting la Senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta all'Olocausto, ha tenuto un toccante discorso rivolgendosi ai ragazzi presenti al Teatro degli Arcimboldi di Milano. "Bisogna sceglierla la libertà e la prima libertà è la libertà di pensiero. - Ha dichiarato la senatrice - Il mio corpo è stato prigioniero, ma la mia mente no”. Presente durante l’incontro anche la neo Ministra dell’Istruzione Azzolina che, rivolgendosi alla senatrice, ha esordito parlando a nome di tutti gli studenti: "I ragazzi che sono qui oggi assorbono, reagiscono e le dicono: 'siamo noi la sua scorta'.".
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Le testimonianze della Ministra Lucia Azzolina
La neo Ministra ha poi continuato il suo intervento con un monito importante rivolto a tutti gli alunni, presenti all'evento e non: "Il pericolo dell'odio riemerge quando si usa un linguaggio aggressivo anche sui social. Come Ministero lavoreremo per farvi cittadini attivi e consapevoli. Nella storia d'Italia c'è uno spartiacque, e sono le leggi razziali del 1938: c'è un prima e un dopo; oggi l'Italia è un Paese che ripudia la guerra e la dittatura. Le leggi razziali - ha rimarcato la titolare dicastero di Viale Trastevere - furono leggi criminali e tese ad escludere parte della popolazione dalla società, come è successo a lei. Dopo fu l'abuso dei campi"".
Il discorso di Liliana Segre e il messaggio ai ragazzi: "Nazisti bulli di allora. Amo la vita, anche se gli odiatori mi augurano di morire"
Dopo la Ministra Azzolina ha preso la parola proprio la Senatrice Segre, che ha deciso di regalare a tutti i presenti una testimonianza toccante: “Nel periodo passato all'interno del campo di concentramento di Auschwitz mi ero nutrita di odio e di vendetta” poi racconta di quando ebbe l’occasione di raccogliere la pistola di uno dei suoi carcerieri "La vidi e pensai: 'ora lo uccido'. Mi sembrava il giusto finale di quello che avevo sofferto, ma poi capii che non ero come quegli assassini, non avrei mai potuto uccidere nessuno. E mentre la tentazione era fortissima la più grande che ho avuto nella mia vita, non raccolsi quella pistola. E da quel momento sono diventata quella donna libera e di pace che sono anche adesso". Poi rivolgendosi agli studenti ha lanciato un messaggio colmo di speranza: "Voi siete fortissimi. Gli adolescenti oggi vengono protetti, tenuti in una teca. Io da nonna vi dico: ragazzi voi siete fortissimi. Non aggrappatevi ai vostri genitori e dite basta a questa storia dell'adolescenza che deve essere protetta. Dovete essere preparati alla vita: lì non ci saranno più i genitori che vi proteggono, siate forti per voi stessi e anche per gli altri che avete intorno". E ancora: “A me dispiace da matti avere novant'anni e sapere che ho pochi anni ancora davanti. Anche se gli odiatori ogni giorno mi augurano di morire, mi dispiace tantissimo di dover abbandonare la vita. Perché la mia vita mi piace moltissimo". La senatrice ha poi concluso: “I nazisti ad Auschwitz erano i bulli di allora. I bulli bisogna compiangerli, è più forte la vittima del bullo stesso. È il bullo che va curato, non la vittima e la vittima deve essere più coraggiosa e denunciare, chi sta intorno non deve essere indifferente e stare con il bullo che sembra più forte".
Susanna Galli