
Come sarebbe la scuola senza voti, senza il fardello delle pagelle intermedie e senza l'assillo di fare costantemente i conti con la media dei voti? Per scorprirlo, un liceo scientifico di Ravenna ha deciso di procedere all'abolizione del sistema a quadrimestri in favore di un periodo unico.
La decisione, approvata dal collegio docenti e dal consiglio d'istituto, mira a riorganizzare la didattica e ad alleviare la pressione sugli alunni. Un modello che si inserisce nel solco di altre sperimentazioni simili, che continuano a conquistare sempre più istituti italiani, che scelgono proprio di non puntare tutto sui voti numerici.
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La scelta del liceo di Ravenna
La dirigente scolastica del liceo ha spiegato che "le verifiche di fine quadrimestre generavano forte stress, che influiva negativamente sul rendimento". Come se non bastasse, il precedente sistema penalizzava in particolare "gli studenti più fragili".
L'innovazione prevede, inoltre, l'introduzione di corsi di potenziamento distribuiti lungo l'intero anno scolastico, sostituendo i recuperi tradizionali. L'approccio, già sperimentato in altri istituti di Faenza e Grosseto, si sta dunque diffondendo, creando una rete di sperimentazione.
I casi di Roma e Firenze
Non solo Ravenna, ma anche in altre grandi città il modello della “scuola senza voti” è già stato adottato. L'obiettivo comune è quello di ripensare la valutazione come uno strumento di crescita, non di giudizio.
A Roma, in un liceo, si è ad esempio sperimentata l'eliminazione totale dei voti numerici durante l'anno, mantenendoli esclusivamente per gli scrutini intermedi e finali. I ragazzi continuano a sostenere verifiche, ma il feedback che ricevono è qualitativo, mirato a farli crescere piuttosto che a dare giudizi numerici.
A Firenze, invece, un istituto superiore ha sostituito i voti con rubriche di valutazione. Un sistema, questo, che permette di analizzare i punti di forza e di debolezza di ciascun allievo, offrendo un riscontro costruttivo. L'ansia da prestazione legata al numero sparisce, e gli studenti diventano protagonisti del proprio miglioramento.
La maggioranza degli studenti: più giudizi descrittivi
Anche tra gli studenti c’è la volontà di lasciare da parte i numeri, privilegiando giudizi argomentati. Secondo un sondaggio svolto da noi di Skuola.net, condotto su 2.500 studenti delle scuole superiori, emerge una chiara richiesta di cambiamento: l'80% degli intervistati chiede che i giudizi descrittivi abbiano maggiore peso rispetto ai tradizionali voti numerici.
Le motivazioni sono legate principalmente al desiderio di ridurre lo stress e l'ansia da prestazione che spesso derivano da un sistema basato unicamente sui numeri. Le preferenze si dividono tra chi vorrebbe affiancare i giudizi argomentativi ai voti (34%) e chi invece limiterebbe i numeri alle sole pagelle di fine anno (46%).
Parallelamente, la questione del registro elettronico è altrettanto sentita: solo un terzo degli studenti ne chiede la totale eliminazione, mentre la maggioranza (51%) preferirebbe che i voti negativi e i provvedimenti disciplinari venissero pubblicati online con qualche giorno di ritardo. Questa soluzione, dicono,c permetterebbe loro di comunicare personalmente con i genitori, prevenendo potenziali tensioni in famiglia.