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di Cristina Montini
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Invalsi sempre più protagonista della scena scolastica nazionale, con buona pace di tutti gli studenti che hanno sostenuto l'esame di terza media quest'anno e già lo odiano per via della difficoltà delle prove. Dopo la riforma del sistema scolastico, la Gelmini ha in mente l’introduzione di un altro grande cambiamento, quello di migliorare la qualità del sistema educativo nazionale e lo farà attraverso l’estensione di test oggettivi e standard predisposti appunto dall’Invalsi, a inizio e fine anno per valutare quanto le singole classi hanno appreso dopo 200 giorni di scuola. Si partirà in via sperimentale per estendere la novità nel corso di un triennio a tutte le scuole medie e superiori.

DAL PROSSIMO ANNO: QUALITÀ E MERITO - Queste novità sono contenute nel Piano Nazionale Qualità e Merito (PQM), presentato ieri dal nostro Ministro dell’Istruzione, MariaStella Gelmini e realizzato in collaborazione con Roger Abravanel, l’autore del saggio “Meritocrazia. Quattro proposte concrete per valorizzare il talento e rendere il nostro paese più ricco e più giusto”.

PER MIGLIORARE LA SCUOLA - Il PQM prevede, appunto, l’estensione dei test Invalsi – finora predisposti in via sperimentale per saggiare il livello di preparazione dei ragazzi delle scuole elementari e medie – al fine di valutare in maniera oggettiva i rendimenti delle singole classi e, magari, arrivare a stilare una classifica degli istituti migliori. In questo modo ogni istituto, in base al proprio livello di autonomia scolastica, avrà la possibilità di valutare da sé i risultati raggiunti e pianificare azioni mirate per colmare le lacune dimostrate migliorando la qualità di insegnamento.

INVALSI PER TUTTI - Nello specifico la novità più grossa consiste nell'introduzione del test sia all’inizio dell’anno scolastico, per rilevare la reale e iniziale preparazione degli studenti, sia alla fine dell’anno, per verificare i miglioramenti ottenuti. Si partirà da subito, con il nuovo anno scolastico, e si estenderà progressivamente a tutte le scuole del territorio nazionale. Da settembre, infatti, il PQM verrà applicato a 1000 scuole medie e dal 2011/2012 verranno coinvolte anche le scuole superiori, per arrivare nel 2013 ad interessare tutte le scuole medie italiane.

MERITOCRAZIA - Nella conferenza stampa di ieri la Gelmini è ritornata anche sul dibattuto punto dei tagli all’orario scolastico. Quantità non significa necessariamente qualità e a dimostrarlo uno studio che evidenzia come l’Italia, in confronto ad altri paesi OCSE, sia il paese che ha un numero maggiore di ore di matematica, ma mostra i risultati più scarsi. Ed infine si è parlato di promuovere la meritocrazia. Per farlo non si opterà più per borse di studio assegnate in base al reddito, ma in base ai risultati raggiunti da test oggettivi e standardizzati come, appunto, quelli predisposti dall’Invalsi.

DUBBI INVALSI - Sicuramente è lodevole il tentativo della Gelmini di valutare il rendimento del nostro sistema scolastico, per capire quali scuole funzionano e quali sono le carenze su cui intervenire. Qualche perplessità la desta la metodologia: i test Invalsi rappresentano sì un criterio oggettivo di valutazione, ma del tutto estraneo al nostro sistema scolastico. Da decenni agli studenti si trasmettono abilità che non possono essere verificate solo con questi test, che quindi offrono un'indicazione parziale della loro preparazione.

100 METRI O MARATONA? - Per fare un esempio: è come se la nostra scuola allenasse i ragazzi a correre la maratona e poi si volesse valutare la qualità dell'insegnamento misurando il tempo sui 100 metri. All'estero sono molto più abituati di noi ad essere valutati nella quotidianità della didattica con delle prove simili all'Invalsi e quindi sono preparati per fare questo. I compiti in classe che normalmente si trovano in giro sono quanto di più diverso da essi. Pertanto se si vogliono valutare gli studenti con la metodologia Invalsi, bisogna anche adeguare tutta la didattica verso questo obiettivo.

AIUTINO DAL PROF - Tenendo conto anche della recente esperienza durante gli esami delle medie, si potrebbe discutere anche sull'oggettività della prova Invalsi. Alcuni prof, infatti, hanno aiutato i ragazzi a rispondere alle domande per evitare una brutta figura alla propria classe. Senza contare che, per non gravare sui prof di Italiano e Matematica che dovevano già correggere le rispettive prove, in alcune scuole medie i test sono stati corretti dai docenti di altre materie! Quindi se proprio volessimo essere oggettivi, i test dovrebbero essere svolti da ispettori esterni e corretti dall'Invalsi. Ma tutto ciò ha un costo.

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Cristina Montini

Data pubblicazione 16 Luglio 2010, Ore 7:41
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