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Scuola

Il Ministero dell'Istruzione va avanti sul progetto dei percorsi quadriennali delle scuole superiori. L’allargamento della sperimentazione viene attivato in coerenza con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il PNRR.

Sul sito ministeriale è presente l'avviso destinato alle scuole che consente la costituzione di mille nuove classi. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Liceo quadriennale, gli obiettivi ministeriali

I percorsi quadriennali sperimentali assicurano l’insegnamento di tutte le discipline previste dall’indirizzo di studi di riferimento, compreso l’insegnamento trasversale dell’Educazione Civica, facendo ricorso alla flessibilità didattica e organizzativa consentita dall’autonomia delle istituzioni scolastiche, alla didattica laboratoriale, all’adozione di metodologie innovative, alla didattica digitale e all’utilizzo di tutte le risorse strumentali e professionali disponibili nell’organico dell’autonomia. Sarà possibile fare domanda, per l’attivazione dei percorsi sperimentali fino alle 23.59 del 4 gennaio 2022.

Le scuole potranno presentare progetti di innovazione metodologico-didattica finalizzati alla realizzazione dei percorsi quadriennali che saranno avviati a partire dall’anno scolastico 2022/2023. Tra i requisiti, è previsto il potenziamento linguistico, la possibilità di scegliere laboratori e insegnamenti personalizzati, oltre a dover rimodulare le ore di lezione e il calendario scolastico. La sperimentazione andrà comunque valutata nel tempo: tutte le scuole ammesse si dovranno impegnare a partecipare a monitoraggi qualitativi regionali e nazionali.

Liceo Quadriennale, c'è chi è perplesso

Il Ministero, a dicembre 2017, aveva iniziato questo percorso, realizzando 100 classi per tutta la penisola. Ad oggi sono circa 200 gli istituti che partecipano alla sperimentazione. Il liceo quadriennale è una scuola che dura 4 anni anziché 5, e il monte ore, ossia le ore che occorre fare per ciascuna materia, è lo stesso che viene affrontato in 5 anni.

A spingere fortemente per la riforma è il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi: "La durata del liceo da 5 a 4 anni può accelerare i tempi di accesso all’università e al mercato del lavoro, mettendo gli studenti delle scuole superiori italiane in una posizione molto più simile a quella dei loro colleghi di diversi paesi dell’Unione Europea".

Il Consiglio Superiore dalla Pubblica Istruzione, però, in un recente parere, ha espresso le proprie perplessità. Il CSPI sottolinea che intervenire sulla struttura e la durata dei percorsi presuppone un’attenta rimodulazione dei curricoli per evitare la loro frammentazione. Il Consiglio superiore della pubblica istruzione, quindi, non dà il parere favorevole per gli istituti tecnici e nemmeno per i professionali.

Tale estensione in ogni caso risulterebbe poco coerente per questo segmento del sistema d’istruzione proprio in funzione della recente riforma dei professionali che ha ancora bisogno di misure di implementazione e di accompagnamento per la completa attuazione del nuovo modello.