
Ieri, in una scuola superiore in Georgia, si è consumata l’ennesima strage che, questa volta, ha causato la morte di quattro persone. Due studenti di 14 anni e due insegnanti di 39 e 53 anni sono stati uccisi, mentre otto studenti e un professore sono stati feriti e portati in ospedale, dove sono ricoverati, fortunatamente, in buone condizioni.
Ad aprire il fuoco, sarebbe stato uno studente di appena 14 anni, che circa un anno fa era già stato interrogato a causa di alcune segnalazioni relative ad alcuni post pubblicati online in merito alla minaccia di una sparatoria in una scuola.
Il ragazzino è stato arrestato dalle forze dell’ordine che sono intervenute sul posto.
Le testimonianze dei compagni
Erano circa le 9 di mattina di mercoledì 4 settembre quando sono stati uditi i primi spari provenienti dall’Apalachee High School in Georgia. Secondo ‘La Repubblica’, una compagna di classe del killer, Colt Gray, ha raccontato di aver visto il ragazzo uscire dall’aula all’inizio della lezione e di aver pensato che dovesse solo andare in bagno. Oltre mezz’ora dopo lo studente ha provato a rientrare, chiedendo di farsi aprire la porta dell’aula che si chiude automaticamente dall’interno per questioni di sicurezza. A quel punto, un’altra studentessa si sarebbe avvicinata per lasciare entrare il compagno ma, dopo aver notato l’arma che il ragazzo aveva con sé, si è allontanata, rifiutandosi di aprire. Il 14enne ha quindi deciso di fare irruzione nell’aula accanto dove ha iniziato a sparare scegliendo a caso le sue vittime.
Poco dopo, la polizia, avvisata dal personale della scuola, ha circondato l’edificio accompagnata dai soccorsi. Il 14enne si è arreso quasi subito, consegnandosi alla polizia.
I sospetti precedenti
Colt Gray, l’autore della sparatoria avvenuta ieri in Georgia, ha destato anche in passato i sospetti della polizia. Circa un anno fa, le forze dell’ordine hanno ricevuto diverse segnalazioni anonime riguardanti alcuni post pubblicati in rete che minacciavano un imminente sparatoria in una scuola. L’autore dei post minatori, secondo la polizia e l’FBI, sarebbe stato proprio Gray, che è stato interrogato insieme al padre. Quest’ultimo ha ammesso di possedere delle armi da caccia, ma ha assicurato agli agenti che il figlio non poteva accedervi se non sotto la sua supervisione. Colt, durante l’interrogatorio, aveva fortemente negato di essere coinvolto con le minacce e la polizia era stata costretta a non prendere provvedimenti per mancanza di prove.
Ieri, però, le forze dell’ordine immaginavano già chi potesse essere l’autore della strage nell’Apalachee High School. Quello che rimane ancora da chiarire è come abbia fatto il ragazzo a prendere e introdurre nella scuola il fucile con cui ha sparato e ucciso i suoi compagni e i suoi professori.
Chiara Galgano