
Ancora altre scuole milanesi si aggiungono alle proteste. Come il liceo scientifico Einstein, zona di Viale Umbria, che dopo l’esperienza di cogestione fa un altro passo in avanti.
Gli studenti si sono dati appuntamento la mattina di lunedì, verso le 7, e hanno picchettato per impedire l’ingresso in aula di alunni e corpo docenti.
La comunità scolastica, racconta il ‘Corriere della Sera’, si è poi riunita in cortile e durante l’assemblea si è arrivati al voto: occupazione, dice la maggioranza.
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Liceo Einstein Milano: “L’occupazione non è una perdita di tempo, è una cosa seria e vogliamo dimostrarlo”
Anche il liceo Einstein, come altre scuole, aveva già tentato la strada della cogestione, nelle scorse settimane. Ma ciò non ha evitato di arrivare all’occupazione. “Molti professori non si aspettavano questa occupazione e magari non l’hanno presa bene, ma ci aspettiamo che siano aperti a una discussione sui temi che portiamo avanti”, racconta uno studente, come fa sapere il ‘Corriere della Sera’. “Abbiamo occupato quasi tutta la scuola, tranne gli uffici, le aule tecniche e i laboratori, proprio per scongiurare possibili danni. Vogliamo conservare la scuola così com’è. La scuola è uno strumento non un posto da vandalizzare. E anche di notte resteremo a dormire, ma in numero limitato, per continuare il gesto di protesta. L’occupazione non è una perdita di tempo, è una cosa seria e vogliamo dimostrarlo”.
Lo scopo dichiarato è quello di gestire la scuola fino alla giornata di sabato. Sono state quindi avanzate delle trattative con la preside, la quale spiega però in una circolare: “Mercoledì e giovedì gli studenti che lo vorranno potranno seguire regolarmente le lezioni; agli altri studenti sarà concesso l’uso di alcuni spazi per l’organizzazione di assemblee e dibattiti”. La preside segnala anche di aver allertato le forze dell’ordine, vista la decisione dei ragazzi di rimanere a dormire a scuola di notte. Ma per evitare problemi e atti di vandalismo, appunto, gli studenti hanno optato per una diversa chiave logistica. Diversa dal solito, diciamo così: se si vuole pernottare bisognerà prenotarsi tramite un apposito link online accessibile soltanto attraverso la mail della scuola. Così sarà possibile tenere sotto controllo la situazione.
Le ragioni della protesta
Tante le ragioni della protesta, dalle politica estera del Governo Meloni al femminicidio, dal conflitto israelo-palestinese ai fatti di Pisa. Ma non mancano neanche le motivazioni interne al liceo stesso: “Nella nostra scuola manca il confronto, elemento fondamentale per riuscire a migliorare lo spazio e a migliorarsi”, spiegano gli studenti in un documento di rivendicazione. “È da tempo ormai che portiamo avanti la richiesta di una commissione paritetica, un'assemblea che preveda incontri con lo stesso numero di rappresentanti per ogni componente scolastica aiuta noi studenti a poterci confrontare direttamente e liberamente con tutti, cercando compromessi e decisioni condivise che evitino successive lamentele e incomprensioni. Aiuta i professori ad aprire gli occhi a un nuovo punto di vista, a parlare con gli studenti per riuscire a creare un rapporto più pacifico e corretto. Aiuta tutti a mettersi in discussione, a capire i propri errori e migliorare questo spazio condiviso che viviamo ogni giorno e che dovrebbe rappresentare ognuno di noi”.
Come riportato da il ‘Corriere della Sera’, un altro promotore aggiunge: “Ci sentiamo sempre in una situazione di subordinazione e non è lo spirito di una scuola a cui vogliamo partecipare. Durante la lezione è normale che la figura del docente sia predominante. Ma a livello di discussione vorremmo essere alla pari con i professori”.
La lista non finisce qui. Si contesta infatti una carenza di manutenzione a livello delle tubature e del sistema di scarico. “Ciò non causa solamente problemi a noi studenti, costretti quotidianamente a respirare odori decisamente sgradevoli, ma anche al personale ATA incaricato di pulire i nostri bagni. Grazie alla collaborazione della dirigente siamo riusciti a notificare il problema, ma chiediamo comunque che vengano attuate misure immediate atte a risolvere tutte queste problematiche”. E poi la pretesa che l’Einstein diventi una scuola più vicina alla questione climatica e che i fondi vengano distribuiti in modo equo tra le scuole, così da evitare i contributi volontari da parte delle famiglie. E al Comune si chiede, infine, la pedonalizzazione della via, anche in considerazione del fatto che una buona parte degli studenti si reca a scuola con la bicicletta. “Chiediamo che via Einstein divenga una strada pedonale in modo da tutelare gli studenti. Questa richiesta è già stata portata al tavolo del Municipio 4 dove, per interessi commerciali e per mantenere i posteggi auto, non è stata approvata. Proponiamo inoltre l’installazione di un maggior numero di parcheggi per biciclette interni alla scuola, invogliando così l’utilizzo del mezzo ecosostenibile evitandone i numerosi furti che avvengono all’esterno della struttura”.