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Scuola chiusa per la festa di fine Ramadan: scoppia il caso e Valditara chiede verifiche articolo

Il 10 aprile 2024 è un giorno importante per la comunità islamica poiché corrisponde alla fine del periodo di Ramadan, dedicato al digiuno. In una scuola pubblica di Pioltello, comune della città metropolitana di Milano, in occasione della celebrazione i 1.300 iscritti resteranno a casa. 

 

 

L’iniziativa è stata votata all'unanimità in consiglio di istituto, in considerazione del fatto che quasi la metà dei suoi studenti è musulmana e, perciò, durante la giornata si assiste a un altissimo tasso di assenze. Una decisione che naturalmente non è passata inosservata. Tante sono state le polemiche. 

 

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Il dirigente scolastico: “Non possiamo chiudere gli occhi davanti a questi numeri e alla realtà”

È successo a Pioltello, comune appartenente alla città metropolitana di Milano, dove i cittadini residenti stranieri arrivano quasi a un quarto della popolazione totale (24,6%). E la situazione si riflette naturalmente anche nella scuola, dove anzi le percentuali aumentano: su 1.300 studenti, circa il 40% è di origine musulmana. Proprio per questo il 10 aprile gli studenti avranno un giorno libero da dedicare ai festeggiamenti di fine Ramadan, così da evitare, oltretutto, un gran numero di assenti. La decisione, fa sapere ‘Il Messaggero’, era stata votata all’unanimità lo scorso maggio dal consiglio d’istituto composto da docenti, genitori degli alunni e personale amministrativo. 

“A Pioltello”, spiega il dirigente scolastico, “abbiamo classi dove negli anni scorsi in occasione della fine del Ramadan, di fatto, venivano a scuola in tre o quattro. I bambini di fede islamica sono la maggioranza e nonostante le linee guida sull’inclusione consiglino di formare classi con non più del 30% di stranieri, noi arriviamo al 43% perché questa è la nostra utenza. Non possiamo chiudere gli occhi davanti a questi numeri e alla realtà. Continua il preside: “La festa è per molti di loro una tradizione, tra l’altro spesso condivisa anche dai compagni di classe italiani che partecipano”. Da qui la conclusione: Spero che a nessuno venga in mente di politicizzare questa decisione presa dal consiglio d’istituto, anticipando di un giorno l’inizio delle lezioni, per garantire a tutti gli stessi diritti”.

 

La discussione 

Ma evidentemente le speranze del dirigente scolastico sono state del tutto disattese. La decisione della scuola è subito balzata agli onori della cronaca attirando commenti e interventi da tutte le parti. Se infatti il dirigente scolastico giudica la presa di posizione come pratica e inclusiva, per Matteo Salvini si tratta di un’iniziativa inaccettabile, come fa sapere dal suo profilo X: “Mentre qualcuno vuole rimuovere i simboli cattolici, come i crocifissi nelle aule, per paura di “offendere”, in provincia di Milano una preside decide di chiudere la scuola per la fine del Ramadan. Una scelta inaccettabile contro i valori, l’identità e le tradizioni del nostro Paese”.

Dura critica anche da parte dell’eurodeputata leghista Silvia Sardone, che lancia l’allarme suun pericoloso arretramento della nostra identità. Chiudendo le scuole per feste che non fanno parte della nostra cultura e della nostra storia diamo ancora più energia a quel processo di islamizzazione che si diffonde con forza. È una deriva inaccettabile”

Come riportato da ‘Il Messaggero’, di tutt’altro parere è la sindaca di Pioltello, Ivonne Cosciotti: “Penso che l’istituto comprensivo, nell’autonomia scolastica, abbia fatto una scelta che ha senso e valore. Si cerca di tutto per creare dissapore, ma i bambini vanno a scuola insieme e sono più avanti dei genitori”. Racconta poi anche di alunni “che in questo periodo chiedono di non mangiare certe cose perché i loro compagni devono digiunare. Ribadisco, sono più avanti dei genitori. E nella nostra scuola c’è anche il crocifisso. Le tradizioni sono rispettate.

E nel frattempo interviene anche il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che chiede agli uffici competenti di “verificare le motivazioni di carattere didattico che hanno portato a deliberare la deroga al calendario scolastico regionale e la loro compatibilità con l’ordinamento”.

Data pubblicazione 18 Marzo 2024, Ore 13:24
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