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laurea coronavirus

In questi tempi di quarantena qualsiasi attività non strettamente necessaria è stata sospesa, cancellata o rimandata, compresi gli impegni scolastici e universitari, quindi ovviamente anche le sedute di laurea, fino ad arrivare alle proclamazioni.

Ecco quindi che non stupisce sentire storie di lauree alternative, come quella di Alessio Di Giuseppe, raccontata da Il Corriere della Sera. Scopriamo insieme cos’è successo a questo neolaureato.

Laurea ai tempi della quarantena: proclamato dottore su WhatsApp

La quarantena forzata ha sospeso qualsiasi attività, le università sono chiuse e bloccate da settimana ormai. Tuttavia le attività degli atenei continuano, con le lezioni a distanza e gli esami tramite videoconferenza. Ma le lauree? Ebbene, ovviamente ogni ateneo sta gestendo la situazione in totale, o quantomeno parziale autonomia. Ed ecco che ad esempio possiamo trovare casi di proclamazioni non dal vivo, non in videoconferenza, ma tramite un semplice messaggio su WhatsApp. Questo è ciò che è capitato ad Alessio Di Giuseppe, studente e laureando di Scienze della Comunicazione all’ateneo di Bologna, che in un’intervista al Corriere della Sera ha confessato: “Il 20 febbraio ho consegnato l’ultima versione ed ero tranquillo. Pochi giorni dopo, invece, il patatrac: hanno chiuso l’ateneo. Per fortuna ho un ottimo rapporto con il relatore della tesi, il professore Andrea Rota, che mi ha aggiornato costantemente. La prima ipotesi era fare la discussione via skype, poi invece l’università ha deciso di evitare anche questo. Mi hanno spiegato che alla triennale la discussione non è obbligatoria. La commissione ha letto la tesi a porte chiuse. Il prof con un messaggio whatsApp mi ha detto che è andata benissimo e ne sono orgoglioso”.