
Era febbraio 2021 quando Mario Draghi, nel suo discorso programmatico in Parlamento, parlava di Its come “pilastro educativo”, come riportato dal Sole24Ore, e spiegava il bisogno di “innovare l’attuale organizzazione delle scuole”, partendo proprio dalle materie Stem e dagli istituti superiori.
E oggi, a mesi di distanza, qualcosa inizia a muoversi davvero in questo senso: tra non molto sembrerebbe che i ragazzi che frequentano i tecnici potrebbero trovarsi a dover studiare anche filosofia. Infatti il governo sta preparando una riforma sugli istituti e dovrebbe essere “pronta prima dell’estate”, anticipa il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, intervenendo al convegno su “Etica e intelligenza artificiale”, organizzato da Aspen Institute con Tim e Intesa Sanpaolo a Venezia.
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Istituti tecnici: importanti le materie Stem ma non solo
“Intendiamo quindi investire, economicamente ma soprattutto culturalmente - tuonava Draghi a febbraio dal Parlamento - , perché sempre più giovani donne scelgano di formarsi negli ambiti su cui intendiamo rilanciare il Paese. Solo in questo modo riusciremo a garantire che le migliori risorse siano coinvolte nello sviluppo del Paese”. E infatti a queste parole fa eco il discorso tenuto, come riportato dal Corriere, poche ore fa al convegno a Venezia dal ministro Bianchi, che ha affermato: “Big data e Ai (Intelligenza Artificiale) sono la strada per il futuro, ma non abbiamo abbastanza risorse umane e competenze morali”, e quindi: “Il reskilling della popolazione e la preparazione dei giovani vanno intesi diversamente, ma in maniera chiara. Noi stiamo lavorando con il piano nazionale di rilancio per ridefinire per i ragazzi la capacità di non esser solo data scientist, ma anche utilizzatori di data”.
Rilanciare gli istituti tecnici con la filosofia
Come introdurre gradualmente le materie umanistiche all’interno degli istituti tecnici? “Invece di riempire lo zaino dei ragazzi di debito, cambiamo il modello pedagogico, apriamo il nostro sistema educativo che dalla riforma Gentile ancora separa discipline scientifiche e umanistiche”, propone Francesco Profumo, presidente di Fondazione Sanpaolo, ospite anche lui del convegno su “Etica e intelligenza artificiale”. Ed è proprio qualcosa di simile che è in ballo sulle scrivanie del Dicastero di Viale Trastevere, dove sono “al lavoro per portare la filosofia negli istituti tecnici”. In questo modo si punta a eliminare i comparti stagni in cui sono stati riposti fin'ora i saperi umanistici e quelli scientifici, insegnando che la conoscenza non ha limiti di sorta, anche negli istituti tecnici.Lucilla Tomassi