
Al Corriere della Sera, la dirigente scolastica ha rilasciato un'intervista in cui dà una sua personale visione dei fatti.
Il rapporto con l'alunno, i contrasti con il vice-preside, la gogna mediatica: la preside si racconta in un lungo sfogo, affiancata dal marito.
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La preside contro la gogna mediatica: “Atteggiamento maschilista”
Una settimana “durissima, sconvolgente, che mi ha messo a dura prova”. Esordisce così la preside nell'intervista al Corriere, rimarcando come ci sia stata un'assoluta disparità di trattamento tra lei, i cui dati personali sono stati riportati per intero dalle principali testate nazionali, e lo studente coinvolto, di cui invece non si conosce nemmeno il nome.A proposito di questo, la dirigente non usa giri di parole:“Una sovraesposizione della mia immagine che mi spiego solo pensando che forse qualcuno avrà fornito, forse lui stesso, delle informazioni ai giornali. C’è stato anche un atteggiamento maschilista: la donna, professionista, messa alla berlina”.
Il rapporto con il vice-preside compromesso da novembre
Ma c'è anche chi, in questi giorni, non ha potuto non notare il demansionamento del vice-preside, ad opera della preside stessa. Un evoluzione del rapporto lavorativo evidentemente comune, ma che più di qualcuno avrebbe correlato allo scandalo scoppiato nel liceo la scorsa settimana. Accuse che la dirigente rispedisce al mittente: “I problemi con lui risalgono al mio insediamento. I miei tentativi di organizzare in maniera efficiente si scontravano con i suoi modi veementi e aggressivi. Da novembre volevo sollevarlo dall’incarico”Di questo e molto altro la preside ha discusso con l'ispettrice inviata dall'Ufficio Scolastico Regionale. Un colloquio “condotto con molta professionalità e sensibilità, ma estenuante: è durato dieci ore e mezza”, ha rivelato la preside che ha poi aggiunto: “Ho risposto a tutte le domande, cercando di ricostruire quello che è successo”.
Da qui la dirigente ha voluto ripercorrere i tratti salienti del racconto, per fare ancora una volta chiarezza: “Il ragazzo l’ho conosciuto in quanto rappresentante in surroga, e si è subito messo a disposizione. Un aiuto prezioso nel periodo dell’occupazione, quando ha dimostrato di voler collaborare con la presidenza”.
La preside e la chat: “Non pensavo ci fosse qualcosa di equivoco”
Ma nulla di più, stando alla testimonianza della dirigente che rivela di avere come unico rammarico quello di “non essere stata più cauta” con lo studente, ma a parte questo non vi era alcun motivo per pensare a situazioni equivoche: “Nei messaggi non c’era nessuna forma di privilegio nei confronti di questo ragazzo. Non pensavo assolutamente ci fosse qualcosa di equivoco o di strano”.Vista tuttavia l'evoluzione della vicenda, e l'incertezza sui possibili risvolti, la dirigente scolastica non si è voluta esprimere riguardo il proprio futuro: “La scuola è tutta la mia vita ma per svolgere il ruolo da dirigente bisogna farlo in un ambiente sereno. Un trasferimento? Non mi spaventa, ma non ci sto pensando”.
E riguardo invece lo studente, di cui non conosciamo alcun dato personale, la preside ha solo una certezza: “Non lo so cosa è passato nella testa dello studente, so solo che non è mai esistita nessuna relazione”. E quando le viene chiesto cosa farebbe se lo studente volesse parlare con lei, non ha dubbi: “Sarebbe un confronto difficile, ma ritengo mio dovere ricordare sempre che io sono una persona adulta e che questo ragazzo, per quanto, è pur sempre un ragazzo di quasi 19 anni”.
Infine, una riflessione sul proprio operato e sul sistema scolastico attuale: “Penso che la scuola abbia tante potenzialità e penso che il mio intento sia stato proprio quello di portare un po’ di innovazione: non so se questo è piaciuto”, conclude la dirigente scolastica.