
Il Liceo Montale è recentemente balzato sulle prime pagine dei giornali a causa della presunta relazione tra uno studente, maggiorenne, e la preside dell'Istituto. Con un'enorme ondata di polemiche che poche volte ha così intensamente investito il mondo della scuola.
Ora però il caso sembra essere arrivato al suo epilogo. La dirigente, infatti, che più volte si è detta estranea alle accuse che le sono state rivolte, è stata confermata nel suo ruolo dopo l'ispezione dell'Ufficio Scolastico Regionale. L'organo ministeriale ha stabilito di non avviare alcun procedimento disciplinare nei suoi confronti in quanto non è stata riscontrata "nessuna violazione del codice disciplinare".
Gi ispettori del Ministero chiudono il caso del Liceo Montale
Una storia spiacevole che, forse, può dirsi conclusa. Ma che, ovviamente, lascia il segno sui suoi protagonisti. Dopo essersi ritrovata sotto i riflettori per una presunta relazione con uno studente del Liceo, la dirigente scolastica del Liceo Montale di Roma potrà ora continuare il suo lavoro.
Dopo un colloquio di ben dieci ore, gli ispettori dell’Ufficio scolastico regionale hanno decretato che nella scuola non si è verificato nulla di illecito: "L'Usr - si legge in una nota - ha "avviato un'ispezione amministrativa a tutela di tutta la comunità scolastica. L'ispezione, ora terminata, non ha accertato violazioni del codice disciplinare, per cui questo Ufficio non adotterà provvedimenti disciplinari".
“È la fine di un’angoscia mai provata. Sono stata processata senza appello da un tribunale mediatico senza morale né scrupoli” avrebbe affermato la preside dopo il responso, come riportato da Il Fatto Quotidiano. “Auspico che la mia vicenda sia di esempio: non bisogna mai cedere davanti alla diffamazione, alla prepotenza e alla crudeltà”. Per l'avvocato della preside, Alessandro Tomassetti, quella che l'ha investita sarebbe stata “una caccia alle streghe, una gogna mediatica”.