
Il Messaggero riporta che quest’anno in alcune scuole della Capitale e nella sua provincia almeno uno studente su tre è stato bocciato dopo aver sostenuto l’esame di riparazione.
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I debiti scolastici
Accade frequentemente che gli insegnanti decidano di assegnare uno o più debiti scolastici ai ragazzi che durante l’anno hanno dimostrato di non possedere le conoscenze necessarie per poter essere promossi automaticamente all’anno successivo. Il debito scolastico rappresenta una seconda opportunità che i professori concedono a tutti quegli studenti che non hanno brillato particolarmente in alcune materie, ma che non ritengono di dover bocciare. Agli alunni con il debito è richiesto un impegno particolare durante i mesi estivi, in modo tale da recuperare le lacune emerse durante l’anno scolastico e da superare l’esame di riparazione previsto prima della ripartenza dell'anno scolastico.
Le scuole di Roma
Solitamente, o almeno secondo i dati che riguardano gli scorsi anni, solo una minima parte di chi prende il debito scolastico non riesce a recuperarlo. Ma ci i casi limite esistono. Non sappiamo ancora il dato generale sull'ultimo anno scolastico, ma in diverse scuole di Roma e provincia si registra almeno un bocciato su tre rimandati. Secondo quanto riporta Il Messaggero, nell’istituto superiore Archimede-Pacinotti e al liceo scientifico Labriola di Ostia i ragazzi bocciati per non aver superato gli esami di riparazione sono stati più di venti: numeri a doppia cifra che attirano l’attenzione e sollevano importanti questioni sulla scuola, sugli studenti e le sulle loro famiglie. La situazione non sembra migliorare in altri istituti: anche al liceo Machiavelli si registrano ben 19 alunni non ammessi all’anno successivo; all’Enzo Ferrari 13 studenti dovranno ripetere l’anno; al Margherita di Savoia 10 ragazzi sono stati bocciati; al Tasso 8 ragazzi non hanno superato gli esami di riparazione. Anche poco lontano dalla Capitale si registra un dato allarmante: al liceo Meucci di Aprilia 17 studenti non sono stati ammessi all’anno successivo, poiché non hanno recuperato i debiti ricevuti a giugno.