
Questo è il periodo degli esami di riparazione del debito scolastico. Entro l'inizio delle lezioni, le scuole dovranno aver svolto gli scrutini finali ed espresso il giudizio definitivo sui "rimandati": promosso o bocciato.
Sono quasi 1 su 4, secondo dati Miur, i ragazzi delle scuole superiori che in questi giorni stanno combattendo per la promozione: per l'esattezza, il 22,4% del campione analizzato, che corrisponde al 94,2% degli alunni delle scuole secondarie di secondo grado.Tanti di loro hanno passato l'estate a studiare: riusciranno a cavarsela e recuperare in extremis? Osservando gli esiti dello scorso anno, la missione è meno "impossibile" di quanto si possa pensare: nel 2017, dopo l'esame di riparazione, è stato bocciato solo poco più del 6% dei sospesi in giudizio.
Tanti "rimandati", pochi bocciati
Ma come funziona il recupero del debito scolastico? Ovviamente, se si supera brillantemente l'esame di settembre, il pericolo è scampato. Ma forse non tutti sanno che, anche se l'esame di riparazione andasse male, la bocciatura non è automatica: è sempre e comunque il Consiglio di Classe a valutare, caso per caso, se lo studente abbia meritato comunque il passaggio alla classe successiva. E la tendenza sembrerebbe quella di "perdonare" lo studente dopo la "punizione" estiva. Come mostrano i dati Miur sugli esiti degli scrutini del secondo ciclo di istruzione, nel 2017 è stato sospeso in giudizio ben il 21,7% degli alunni delle scuole superiori, ma quasi tutti - il 93,6% - hanno poi ottenuto la promozione dopo l'esame di riparazione.