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giulio qi 149 punti frequenta le superioriA soli 11 anni siede già tra i 'grandi'. Giulio è un bambino prodigio, ha un quoziente intellettivo di 149 e dallo scorso settembre segue le lezioni in una scuola superiore di Lecce, la città in cui vive.
Quando i suoi docenti si sono accorti delle sue capacità non hanno avuto dubbi: Giulio aveva una marcia in più.

Così, di comune accordo con l'istituto d'istruzione superiore 'Enrico Medi', l'istituto comprensivo 'Polo 1' di Galatone ha avviato la procedura per permettere a Giulio di seguire le ore di algebra previste nel biennio della scuola superiore. E così, dopo la terza media, il giovane talento potrà accedere direttamente al terzo anno delle scuole superiori.

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    ”Non ha mai chiesto giocattoli, neanche a Babbo Natale”, hanno spiegato al 'Corriere della Sera' il padre e la madre di Giulio, che poi aggiungono: ”A tre anni comprò, insieme a suo nonno, un pannello solare. Eravamo esterrefatti quando seppe alimentarlo da solo. A quattro, invece, lo vidi per la prima volta leggere le etichette nei supermercati. E a cinque cambiava i sistemi operativi. Ma non era un bambino sereno: a sei ha chiesto aiuto”.

    Soltanto in seguito Giulio e la sua famiglia hanno scoperto che il ragazzo è affetto dalla sindrome di Asperger. Ciò è avvenuto grazie ad Annamaria Manni, terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva che nel 2018 ha diagnosticato la patologia: ”Con la diagnosi ha finalmente dato un nome al suo modo di essere. Così, con il supporto della dottoressa Manni, ma anche degli insegnanti, a piccoli passi ha imparato a stare con gli altri. E adesso è un undicenne che gioca a basket e suona la batteria”.

    Giulio, che da grande vorrebbe fare l'ingegnere informatico, è un appassionato di informatica ed è molto soddisfatto del suo percorso: ” Mi hanno accolto tutti benissimo, anche se i ragazzi del quinto anno erano straniti nel vedere un bambino che sedeva al loro stesso banco. Ai miei compagni delle elementari, invece, ho detto che non sono più intelligente di loro, sono soltanto diverso. E che ho bisogno di fare questo progetto”.